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La forza del 118: oltre la metà degli infartuati salvati sul posto

Piu’ di 7.000 interventi per trasporto di pazienti, sangue e organi tra ospedali aziendali e in altri dentro e fuori regione.
14.500 interventi di soccorso nel 2015: ad Avezzano il numero più alto (1316), seguita da L’Aquila (1.100) e Sulmona (1.000). Quasi la metà dei pazienti con arresto cardiaco, 25 su 47 complessivi, salvati sul posto.
Chiamate da codice rosso: solo il 10% giustificate da effettiva gravità.
Questi i numeri del 118 della Asl 1 che ha istituito un nuova postazione centralizzata, unica in Abruzzo.

Un solo operatore Asl, con l’ausilio del ‘cervellone’, controlla in ‘diretta’ tutti gli spostamenti delle ambulanze e, sfruttando incastri di tempi e necessità del momento assicura, in aggiunta agli interventi di soccorso 118, trasferimenti di sangue, materiale biologico, farmaci, organi e pazienti tra gli ospedali della Asl 1 e con quelli di dentro e fuori Regione. Un’attività intraospedaliera che, grazie a un’unica regia, permette a una sola ambulanza, in base alle favorevoli coincidenze che si creano di volta in volta, di ‘lavorare per due’. C’è un’intuizione semplice ma decisiva alla base della postazione centralizzata del 118, unica in Abruzzo, attivata oltre un anno fa all’ospedale San Salvatore di L’Aquila, con cui l’utilizzo di ambulanze e personale è stato ottimizzato al meglio. La postazione centralizzata, oltre a coordinare i ‘canonici’ interventi di soccorso, in un anno ha permesso di assicurare 7.123 trasferimenti tra gli ospedali della Asl 1 (e, come detto, anche fuori azienda), in precedenza svolti in ‘proprio’ da ciascuno dei presidi ma con un impiego non armonizzato ( quindi in eccesso) di mezzi e personale.
La nuova regia unica del 118, attivata nel dicembre 2014, superata la prima fase di collaudo, ha dato risultati eccellenti: una media di 600 trasferimenti mensili da ospedale a ospedale (il 60% nella sfascia mattutina). Tradotto in soldoni: meno ambulanze in circolazione nello stesso momento, forte risparmio di carburante, minore impiego di autisti, più economie con la riduzione della reperibilità medica e, infine, vantaggi per gli stessi reparti ospedalieri. “Il dato medio mensile dei 600 trasferimenti”, dichiara Gino Bianchi, direttore del 118 della Asl 1, “in virtù di una assoluta regolarità, favorisce una efficiente programmazione anche a lungo termine e consente di distribuire di volta in volta le risorse a disposizione, modulandole sulle effettive necessità”.
Un modello così funzionale e virtuoso che sarà adottato in tempi non lunghi da altre realtà sanitarie della Regione.
Oltre a questi nuovi compiti di collegamento intraospedaliero, lo scorso anno il 118, nella sua ‘istituzionale’ attività di soccorso, ha compiuto in tutta la provincia di L’Aquila 14.500 interventi (sostanzialmente in linea col 2014), di cui 5.600 nell’area Marsica, 5.250 in quella di L’Aquila, 2.150 nella Valle Peligna e 750 nel comprensorio sangrino. Con 1316 prestazioni Avezzano si conferma la postazione con più interventi, seguita da L’Aquila (1.100), Sulmona (1.000) Pescina (820). Tante chiamate in partenza per codice rosso (3.100) ma solo 300 si sono rivelate tali: ciò significa che il 90% delle richieste dichiarate urgenti non era giustificata da una effettiva gravità. Spicca un dato: dei 47 pazienti, colpiti da arresto cardiaco, 25 sono stati salvati sul posto, quasi la metà: un ‘termometro’ che misura l’efficienza del servizio.
Al primo posto restano i traumi (3.900 interventi), seguite da malattie neurologiche e respiratorie. Rispetto al 2014 le patologie psichiatriche (trattamento sanitario obbligatorio, tentativi di suicidio, depressione, ansia ecc.) sono sensibilmente aumentate: 350 casi, nella quasi totalità giovani tra i 25-35 anni. Infine, tra nuove aperture e maggiori coperture orarie (portate da H 12 ad H 24), lo scorso anno il servizio ha attivato in tutta la Provincia 6 nuovi punti operativi per un totale complessivo di 18 postazioni.

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