Via dall'aquila

Soprintendenza unica a Chieti: è ‘solo’ guerra di campanili?

La decisione è presa: la sede unica della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Abruzzo sarà a Chieti. Lo ha stabilito il ministro Franceschini: la decisione rientra in una riorganizzazione generale delle strutture legate ai Beni Culturali, con una “nuova articolazione territoriale e una distribuzione dei presidi più equilibrata ed efficiente tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.” Queste le parole del Ministro della Cultura: all’Aquila rimarrà la Soprintendenza Unica per il cratere, nata in seguito al terremoto: ma terminata “l’emergenza”, a fine 2019, anch’essa scomparirà.

In una lotta che nel corso degli anni ha visto la classe politica tuonare – ma con scarsi risultati, il più delle volte – contro i trasferimenti di uffici e sedi di enti locali in altre città (Pescara su tutte dove, fra l’altro, il Consiglio Regionale si appresta a riunirsi martedì 26 per i tre mesi della sessione invernale), era impensabile che una decisione del genere, seppur presa a livello nazionale e non solo locale, non scuotesse le coscienze. E forse anche i campanili.

Andiamo con ordine: la notizia si diffonde alla fine della scorsa settimana. C’è voluto qualche giorno per organizzare le idee ed uscire allo scoperto: per primo lo ha fatto il consigliere Guido Liris che parla di “L’Aquila svenduta dal centrosinistra:  si tratta di un fatto gravissimo perché L’Aquila è da sempre capoluogo di arte, storia e cultura, basti pensare solo al patrimonio che possiede, quasi interamente vincolato”.

Vero è che la notizia di questo trasferimento arriva a pochi giorni da quella dell’Arap: l’agenzia regionale per le attività produttive chiuderà infatti tutte le sedi locali (quindi anche quella aquilana) a favore di una sede unica pescarese. Non sono state molte le voci che si sono alzate contro la decisione che ha riguardato l’Arap: è evidente che l’organismo di coordinamento delle attività produttive e il ruolo di testimonianza di storia e cultura sono su due piani differenti, in città.

Il sindaco Cialente ha provato a smorzare i toni: “La Soprintendenza all’Aquila c’è già ed è quella ad hoc per il sisma. Piuttosto il Polo Museale, da Chieti, torni nel capoluogo”. Ma nella giornata di oggi gli aquilani sono tornati agguerriti a difendere il ruolo di “Capoluogo della Cultura”.

“Se L’Aquila e’ Capoluogo di Regione, Le vanno riconosciute tutte le prerogative di un capoluogo e a nessuno puo’ essere consentita una costante continua spoliazione di Istituzioni che qualificano la Citta’” dice l’Idv per bocca dei consiglieri comunali Di Nicola e Durante. “Se all’indomani del sisma ci siamo indignati ed abbiamo reagito contro chi ‘quella notte rideva’, altrettanto vigorosa dovra’ essere la risposta corale della citta’ contro chiunque tenti di depauperarla.”

Ma ad arrivare al vero scontro all’insegna della parola campanile , a mezzo comunicati stampa,  sono Pierpaolo Pietrucci, consigliere PD e presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio regionale, e Sara Marcozzi, agguerrita consigliera eletta nelle fila del Movimento5Stelle: il primo, aquilano, la seconda, teatina.

Pietrucci rimarca che “reclamare la Sovrintendenza unica nella nostra citta’ non è un’espressione di campanilismo. Al contrario, significa assecondare le vocazioni e il ruolo dell’Aquila nel contesto regionale: capoluogo amministrativo ma anche punto di riferimento nel settore della cultura” e afferma che lavorerà con i punti di riferimento nazionali, senatrice Pezzopane in primis, affinché la scelta venga corretta e all’Aquila venga assegnato il naturale presidio costituito dalla Sovrintendenza unica.

Marcozzi ribatte che “capiamo la delusione dei cugini Aquilani riguardo lo spostamento della sede regionale ma siamo fortemente convinti che una sede di uffici non rappresenti la differenza di obiettivi nella promozione e conservazione dei beni e dei paesaggi della nostra regione.” Aggiungendo, fra le righe, che Pietrucci è consigliere regionale e non comunale: “Siamo fermamente convinti che L’Aquila meriti di più, molto di più di una sede. Cosa stanno facendo Pietrucci e il PD per valorizzare il ruolo della cultura in Abruzzo?”

La decisione comunque sembra essere presa ed un possibile ripensamento pare improbabile. Lasciamo a voi il parere su questo (ennesimo) trasferimento.

Ma non prima di aver segnalato la riflessione della CGIL, che non esita a definire “un fatto grave” quanto deciso dal Ministero e, soprattutto, riconduce il dialogo non al campanilismo ma ad una prospettiva post sisma: “Riteniamo, che l’attenzione e gli interventi che ci hanno visto coralmente impegnati per ‘rispedire al mittente’ i tentativi, all’indomani del 6 aprile 2009, di spostamento altrove di centri direzionali, sedi di uffici e corsi universitari non possano essere dimenticati o vanificati. E non intendiamo, quindi, assolutamente, recepire logiche di baratto che si tenta di far passare tra la localizzazione aquilana di eventi culturali ed un presidio quale la Soprintendenza che, ora e a regime, è logico che risieda all’Aquila. Tutto ciò perché il terremoto e, conseguentemente, i temporanei necessari supporti come i finanziamenti legati alla ricostruzione ed alle indispensabili politiche di sviluppo, non possono essere visti come un privilegio o un qualcosa che necessita di un riequilibrio territoriale, poiché rappresentano un diritto per un territorio che ancora combatte contro il declino.”

leggi anche
gianluca vacca
Patrimonio culturale
Soprintendenza a Chieti, Biondi ‘trasferimento voluto da centrosinistra’
riccardo lopardi
Gli uffici del capoluogo
Soprintendenza a L’Aquila, ‘Necessario un osservatorio permanente’