Fotografia

Roberto Grillo nel Catalogo dell’Arte Moderna di Giorgio Mondadori

Il fotografo aquilano Roberto Grillo è entrato nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Giorgio Mondadori che, giunto alla sua 51esima edizione, è un prestigioso compendio dedicato agli artisti italiani dal primo Novecento a oggi.

A Roberto Grillo, fotografo in profonda fase di transizione e sperimentazione, è dedicata una nota critico-biografica, con cenni sulla formazione, la tipologia delle opere, le tecniche utilizzate, i periodi e i soggetti, le mostre e le quotazioni.

L’esperienza del terremoto ha portato gradualmente l’artista verso la ricerca di un’astrazione che si è concretizzata con l’intuizione di una visione ‘miope’ della fotografia, concetto rivoluzionario rispetto alla fotografia attuale, che avvicina la ricerca dell’autore a un lavoro concettuale sconfinando con disinvoltura nella sfera dell’arte contemporanea”, si legge nel paragrafo dedicato a Grillo, corredato della riproduzione della sua opera, Ri-Vita, del 2014.

Da Balla a Carrà, da Burri a Fontana, da Rosai a Sironi, il Catalogo contiene i cenni biografici, le quotazioni, le caratteristiche del mercato dei grandi Maestri del Novecento nella prima parte. Nella seconda sezione, invece, sono presenti circa seicento artisti tra cui soltanto otto fotografi.

La prima edizione del Catalogo risale al 1962, quando l’editore torinese Bolaffi raccolse l’intuizione del critico Luigi Carluccio e diede alle stampe un repertorio annuale dedicato al mercato dell’arte contemporanea.

Il colpo d’occhio è quello che mi ha rapito inizialmente – racconta il critico d’arte Chiara Strozzieri, nel comitato scientifico del Catalogo – Ormai la fotografia, così come la pittura e la scultura, non deve più dare piacevolezza, non cullare, ma interrogare. La fotografia di Grillo, soprattutto quella “miopizzata”, è una reinterpretazione della realtà, una fuga con intento costruttivo, l’eterna domanda tra cosa sia giusto e cosa sbagliato”.

Per Grilloche nasce come fotografo di reportage, sportivo, teatrale, e i cui scatti sono apparsi sui maggioriquotidiani nazionali e internazionali – entrare nel Catalogo vuol dire vedere riconosciuta la fondatezza di una scelta complicata: “quella di dedicarmi alla ricerca, non limitando l’introspezione a un gioco intimo e personale, ma esprimendola, lungo un percorso di continue prove di ‘ricostruzione’ che sono mie e anche specchio della mia città bella e dolorante”.

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