Sciopero

+ Braccialetti – Carcere

Avvocati penalisti in sciopero a favore dei diritti dei detenuti.

+ Braccialetti – Carcere” è il motto della giornata di astensione di domani 30 novembre. 2000 sono i braccialetti in uso in Italia per un costo di 11 milioni di euro, pagati a Telecom Italia che è ad oggi il fornitore unico, senza gara d’appalto.

L’intento è di denunciare la parziale applicazione di una norma del Codice di
Procedura Penale che prevede l’utilizzo di un dispositivo per il controllo elettronico, cioè un braccialetto elettronico, in violazione dei diritti dei detenuti ed in palese contrasto con l’esigenza di superare e prevenire il sovraffollamento delle carceri italiane.

Il Direttivo della Camera Penale di L’Aquila “Emidio Lopardi Jr.” rende noto che domani, lunedì 30 novembre 2015, sarà il primo giorno di Astensione per l’applicazione degli articoli 275 bis C.P.P. e 58 quinques Ordinamento Penitenziario.

La modifica riguarda in primo luogo l’art. 275 bis c.p.p, secondo il quale il giudice  “nel disporre la misura degli arresti domiciliari,  anche in sostituzione della custodia cautelare in carcere, deve prescrivere sempre le procedure di controllo elettronico.
Domani, infatti, in concomitanza con la prima giornata di astensione, l’UCPI, in collaborazione con il proprio Osservatorio Carcere, ha organizzato la “Giornata per
l’applicazione degli artt. 275 bis C.P.P. e 58 quinques Ordinamento Penitenziario”.
L’intento è di denunciare la parziale applicazione di una norma del Codice di
Procedura Penale in violazione dei diritti dei detenuti ed in palese contrasto con l’esigenza di
superare e prevenire il sovraffollamento delle carceri italiane.
Gli apparecchi complessivi attualmente a disposizione sul territorio nazionale, sono circa
2000 e costano allo Stato italiano 11 milioni di euro l’anno (5.500 euro l’uno) versati a Telecom
Italia (fornitore unico, senza gara d’appalto) a cui vanno aggiunti gli 80 milioni di euro, versati
sempre a Telecom dal 2001 al 2011 per l’utilizzo, in via di sperimentazione, dei primi 114
braccialetti. Ma in questo decennio sono stati pochissimi quelli effettivamente utilizzati. L’attuale
contratto di fornitura non prevede peraltro la possibilità dell’aumento del numero di dispositivi da
parte di Telecom.
Presso il Palazzo di Giustizia saranno distribuiti agli avvocati ed a quanti – addetti ai
lavori e non – vorranno sostenere l’iniziativa dei braccialetti con la scritta “+ BRACCIALETTI –
CARCERE”.

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