Sanita'

Morbillo: allarme pediatri, oltre 350mila bimbi non vaccinati

Oltre 358.000 bambini non vaccinati per morbillo, parotite e rosolia (vaccino MPR) negli ultimi 5 anni (2008-2013). E’ come se un intero comune italiano, grande come Firenze, avesse smesso di fare le vaccinazioni. Con l’aggravante che la tendenza negativa si e’ accentuata negli ultimi due anni, che da soli registrano 139.747 bambini non vaccinati. A fare i calcoli e’ la Societa’ Italiana di Pediatria in occasione degli Stati Generali della Pediatria. Anche le vaccinazioni obbligatorie per legge hanno registrato una flessione. La riduzione delle coperture vaccinali, nel corrispondente periodo, ha riguardato 147.456 bambini non immunizzati con un ciclo completo di esavalente (vaccino che comprende polio, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Hemophilus influenzae). Per usare lo stesso paragone di prima e’ come aver perso una fetta di popolazione grande come il comune di Rimini.

Un fenomeno questo non solo italiano, ma l’Italia presenta una peculiare criticita’: le forti differenze nell’accesso all’offerta vaccinale tra i bambini che risiedono in diverse aree territoriali del Paese. A tutt’oggi ciascuna regione fa infatti riferimento al proprio calendario vaccinale. Cosi’ il vaccino contro il Meningococco B (di recente introduzione) che protegge da un ceppo di meningite molto aggressivo e’ offerto gratuitamente a tutti i nuovi nati solo in 8 regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Il vaccino contro il papilloma virus (HPV) e’ somministrato gratuitamente a tutte le adolescenti italiane ma per i coetanei maschi e’ gratuito solo in 5 regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Calabria, Puglia e Sardegna), mentre in Sicilia ed in Liguria e’ in copayment e nelle restanti regioni e’ a carico delle famiglie. L’offerta gratuita del vaccino contro la varicella riguarda al momento solo 8 regioni pilota: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (ma nelle sole ASL di Cagliari e Sassari). «L’adozione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016- 2018, gia’ approvato dalla Conferenza Stato Regioni, ed al momento al vaglio del Ministero dell’Economia per le verifiche di compatibilita’ economica, consentirebbe di ridurre inaccettabili disparita’ che colpiscono il diritto alla salute dei bambini italiani» afferma il Presidente SIP Giovanni Corsello. «Il calendario nazionale delle vaccinazioni 2016-2018, che contempla anche vaccini di recente introduzione, rappresenta infatti il punto di riferimento per tutto il territorio nazionale. Occorre nel contempo attivare una adeguata sinergia di tutte le forze in campo (pediatri, medici di medicina generale, istituzioni, media) per far si’ che vengano raggiunti livelli di coperture vaccinali adeguati in grado di non vanificare gli obiettivi del Piano».