di Claudia Giannone
Inatteso l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia di apertura del nuovo anno accademico dell’Università degli Studi dell’Aquila. Mattarella ha preso la parola dopo i giovani ricercatori Riccardo Paone, Valentina Innocenzi, Simone Fagioli, Soheila Raysi Dehcordi e Alfonso Forgione.
«Oggi non era previsto il mio intervento – ha detto – in queste occasioni, i protagonisti sono ben altri. Vi è una ragione specifica per cui sento di dovermi affiancare ai veri protagonisti: questa ragione riguarda L’Aquila. Questa città è fortemente contrassegnata dal suo carattere di città universitaria e non ha interrotto la sua attività neppure nelle settimane successive al terremoto. È stata la testimonianza della volontà degli aquilani di non rassegnarsi alla distruzione». «Rappresenta quindi – ha aggiunto – un elemento decisivo per la ripresa e il rilancio di questa città. Sappiamo tutti che occorre molto, che non basta la ricostruzione indispensabile degli edifici e delle strutture, ma occorre che sia accompagnata dalla ricostruzione del tessuto economico e sociale della città».
Poi un commento generale sulla situazione che l’Europa sta vivendo, sempre in relazione al tema dell’Università aquilana. «Questi – ha sottolineato – sono giorni di allarme per l’Europa, ma anche giorni di volontà di reazione. E noi reagiremo con determinazione. Sono giorni di apprensione, ma anche di reazione e tra gli strumenti c’è quello della cultura. Anche per questo, in questi giorni, è importante l’inaugurazione di un Anno Accademico».
Infine, ancora in riferimento ai giovani che hanno preceduto il suo intervento, la gratitudine di Mattarella è rivolta proprio a coloro che portano avanti la ricerca e la cultura stessa. «Io – ha concluso – ringrazio molto i giovani maestri che hanno parlato prima di me, perché hanno rappresentato l’esigenza costante di un avanzamento nella cultura, elemento di forza della civiltà. Questo per me è un elemento ulteriore che rende importante questa visita nell’Ateneo aquilano. C’è un ruolo decisivo che questa università svolge, un messaggio importante contro i messaggi di morte».
Fotografia: Giovanni Baiocchetti