Presunte truffe nelle locazioni post sisma, indaga la Forestale

4 novembre 2015 | 15:47
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Presunte truffe nelle locazioni post sisma, indaga la Forestale

Questa mattina i Forestali del Nipaf, diretti dal vice questore aggiunto del Cfs Antonio R. Rampini hanno eseguito, su disposizione del Pm Roberta D’Avolio, un sequestro preventivo per oltre 130 mila euro su un immobile di proprietà di una società di gestione del risparmio con sede a Milano che, sulla base di un accordo quadro sottoscritto nel dicembre 2009 con la Protezione Civile, ha acquistato degli appartamenti destinati a rappresentare una delle soluzioni abitative per la popolazione colpita dal sisma, in particolare per coloro che optavano per il cosiddetto “Affitto concordato”, ovvero corrisposto dalla Pubblica amministrazione, per consentire al Fondo specifico della Società di sostenere l’investimento compiuto per l’acquisto degli immobili.

Dalle indagini, eseguite in collaborazione con la sezione di Polizia Giudiziaria Ambientale presso la Procura Distrettuale coordinata dall’ispettore Silvano Corpetti, è emerso, spiegano gli investigatori, «come le pratiche di locazione immobili, oggetto dell’accertamento, contenevano false dichiarazioni nei verbali di consistenza dell’immobile, parte integrante del contratto di affitto, riportando in allegato planimetrie catastali artefatte al fine di suscitare convincimenti erronei circa l’esatta consistenza dell’immobile stesso». «Più specificatamente – precisano gli investigatori – le planimetrie catastali acquisite presso l’Agenzia del Territorio evidenziano come alcuni locali degli immobili affittati non potevano essere destinati ad uso abitativo in quanto non avevano le caratteristiche tecniche per l’attribuzione dell’abitabilità come stabilito D.m. 05-07-1975».

Gli indagati, sempre secondo gli investigatori, avrebbero quindi «falsamente rappresentato la consistenza degli immobili oggetto di locazione, facendo figurare la presenza di locali abitabili maggiori rispetto a quelli esistenti e ciò al fine di lucrare sulla maggiore somma derivante dalla variazione di tipologia (da monolocale a bilocale e così via), conseguendo, in tal modo, un ingiusto profitto pari a 130.600 euro con pari danno per la Pubblica Amministrazione». Tale cifra «scaturisce dalla somma degli illeciti guadagni riscontrati sui contratti di locazione analizzati dagli investigatori ma che potrebbero rappresentare solamente una parte tra tutti i contratti dello stesso tipo stipulati nel post sisma», sottolineano gli investigatori.

I reati contestati «ad A. N. 65 anni, Direttore Generale e F.A. 53 anni Consigliere Delegato della S.p.A. in questione, corrispondono quindi al falso, artt. 476, 482, 483 CP, e alla truffa aggravata art. 640 bis CP, oltre al concorso ex art.110 C.P. È stato contestato, inoltre, l’illecito amministrativo dipendente da reato p. e p. dagli artt. 5 comma 1 lett. a) e b), 6, 7 e 24 del D. L.gs. n. 231 dell’8 giugno 2001».

«Si tratta di indagini durate quasi 2 anni – dichiara il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Nevio Savini – che hanno visto una intensa collaborazione tra il Nipaf e la sezione Cfs presso la DDA. Abbiamo anche altre indagini in corso e la collaborazione con le strutture allocate presso la Procura della Repubblica si rivela sempre più strategica per il ruolo di collegamento che riescono a svolgere nel corso delle attività di investigazione».