L’Aquila, pronta la Galleria Irti, ma senza sottoservizi






di Roberta Galeotti
A novembre sarà riconsegnata alla città la prestigiosa Galleria Irti, antesignana datata anni ’60 dei moderni Centri Commerciali.
Il cantiere, affidato alla Di Vincenzo e Strever, sarà chiuso a novembre e riconsegnato alle tante attività commerciali già pronte a riaprire tra cui si annoverano la pizzeria Gran Sasso, che ha risolto alcune difficoltà con la nuova normativa sulle canne fumarie, e la gioielleria Armenia.
La zona commerciale di proprietà della famiglia Irti sarà affidata alla Curatela del fallimento del collosso aquilano.
L’area superiore è divisa in tre ‘scale’ interne, la ‘C’ risulta essere la più piccola mentre la ‘A’ e la ‘B’ sono più grandi. Gli appartamenti, più di 15, sono per lo più residenziali e solo alcuni erano adibiti prima del terremoto ad uso ufficio.
«Il grande problema della prestigiosa struttura saranno i sottoservizi – spiega l’amministratore del Condominio, Mauro Basile, al Capoluogo -, l’allaccio delle utenze sarà complesso e lungo» essendo la zona rossa indietro rispetto alla periferia della città.
A settembre è stato fatto il sopralluogo per concordare gli interventi di posa in opera delle utenze, che nel centro storico sono resi ancora più complessi dal coordinamento dei lavori dei diversi cantieri. Il vicolo laterale alla Galleria, Via Celestino V, ad esempio consentirebbe l’allaccio diretto delle utenze alla Galleria ed invece è reso inagibile dalla presenza di una grande gru a servizio del palazzo a fianco, così le società di servizi dovranno utilizzare altre vie d’accesso alla Galleria Irti per fornire in tempi brevi luce, gas ed acqua.