Marsica

Camporotondo in missione scout: l’amore per la terra dopo 29 anni

di Gioia Chiostri

A casa propria, l’orma affettuosa di turisti-lavoratori civilmente speciali. Sui Monti Simbruini, ottava bellezza dell’entroterra marsicano, non sventola ancora – per fortuna - la bandiera bianca della dimenticanza territoriale. Al suo posto, invece, si scorge il noto vessillo coraggioso e condottiero degli scout CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani). Una missione speciale, per essere considerata tale, ha bisogno, in fondo, di tre ‘coordinate’ fondamentali: forza di volontà, spirito di adattamento e un luogo incantato e, al contempo, incantevole nel quale poggiare la prima asta di una tenda adatta e resistente. A Camporotondo, frazione storica di Cappadocia, s’è dato, quest’anno, il battesimo ufficiale al primo raduno nazionale degli scout nella loro ‘veste’ prettamente laica.

{{*ExtraImg_250575_ArtImgRight_300x533_}}Il Campus, che conta ad oggi circa 600 presenze, è partito il giorno 26 luglio scorso e proseguirà sino al 6 agosto venturo. «Una grande possibilità data ai magnifici paesaggi di Camporotondo, che davvero meritano di essere apprezzati in questo modo – sottolinea l’idea, in un’intervista, il sindaco di Cappadocia, Lucilla Lilli, da tre anni a questa parte traghettatrice dell’amministrazione locale - Due anni fa proprio a a casa nostra, sono venuti a trovarci i vertici dell’Associazione Scout di Roma per un’esplorazione della zona, in modo da verificare se qui vi fosse o meno la possibilità di effettuare il campo scout. In realtà, spesse volte, il territorio di Camporotondo ha ospitato, negli anni addietro, alcune sezioni scout romane e non nego che l’osmosi città-paese diede, a tempo debito, i suoi buoni frutti. Così è nato l’accordo di programma fra l’Amministrazione cappadociana e l’Associazione scout nazionale, firmato nel mese di marzo di quest’anno». Esso ha previsto l’aver dato, da parte dell’amministrazione locale, piena disponibilità dei terreni atti ad ospitare gli scout e le loro tende, oltre al naturale approvvigionamento dell’acqua, con immediato accesso alle cisterne, e al posizionamento dei bagni chimici.

Un’occasione unica di vita spensierata, ma, al contempo, anche dogmatizzata dalle normative della giovane età posta al servizio del sociale. Il sindaco di Cappadocia, ha deciso, di fatti, di dare un peso specifico ‘diverso’ alla parola turismo, per quel che ha riguardato il territorio da lei stessa amministrato. «In Italia - specifica la dottoressa – sono due le grandi associazioni nazionali esistenti degli scout, quali AGESCI e CNGEI. Quest’ultima, dopo 29 anni di silenzio in quanto a raduni e riunioni varie, ha scelto proprio la location di Cappadocia per la sua ritrovata volontà di piantare le tende in terra». Un vero e proprio battesimo positivo per l’entroterra marsicano, che ha permesso ai residenti di potersi interfacciare con una realtà fatta di ‘super giovani’ alle prime armi, dotati di tanta tenacia e della rosa bianca dell’altruismo infilata nella tasca della giacca ufficiale.

{{*ExtraImg_250576_ArtImgRight_300x168_}}E proprio perché nulla si fa per nulla, all’interno di una società civile ideale, ecco che proprio gli scout, custodi di un concetto di rispetto ambientale unico oltre che esemplare, hanno ‘donato’ al Comune il loro lavoro operoso, andando a posizionare, nel corso dell’esperienza marsicana, delle insegne direzionali lignee costruite appositamente per il turista viaggiatore amante della montagna. «Abbiamo chiesto agli scout di posizionarle lungo i vari tragitti montani, fornendo loro anche gli strumenti utili al caso, quali martelli, staffe e chiodi, oltre alla planimetria ufficiale della zona considerata. In questo modo, nel giro di poco tempo, tutti i fontanili e i rifugi montani sono stati segnalati fisicamente da una bella freccia direzionale. Un baratto di senso, questo, previsto ovviamente dall’accordo di programma firmato anzitempo», specifica il sindaco. Gli scout, sotto la guida del comandante dei vigili locale, hanno dato luogo ad una vera e propria opera di orientamento in loco. Le frecce direzionali, inoltre, sono state realizzate a mano dalla Falegnameria attiva nel Parco dei Monti Simbruini: una sinergia metodica e accurata, questa, che ha portato la location di Camporotondo a spalancare le finestre sul mondo, quasi dimenticato, di una società collaborativa e affiatata.

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{{*ExtraImg_250577_ArtImgRight_300x168_}}Un agosto così, Camporotondo forse non lo aveva mai visto. «Sicuramente i nostri luoghi avranno affascinano queste giovani menti – aggiunge Lilli - per le viuzze del paese, gli scout non si vedono spesso, perché la loro ‘casa base’ è fra i boschi, anche se i più piccolini ‘hanno residenza’, almeno per adesso, presso due Ostelli di Camporotondo, che fanno capo alla locale struttura alberghiera autogestita. Ci siamo interfacciati, per la gestione della manifestazione a carattere nazionale, con personalità di spicco nell’ambito del mondo scout quali Mattia Pessina, il presidente di Roma, Benvenuto D’Emilio, il referente che ha collaborato con noi dell’Amministrazione e la commissaria del campo, Serena. Il nostro territorio affascina, inutile negarlo, per questo eventi di questo tipo rassomigliano un po’ a quell’ala di gabbiano pascoliana: un canadair che getta sulle nostre teste, al posto dell’acqua fresca, idee per incentivi e sviluppi».

{{*ExtraImg_250578_ArtImgRight_300x168_}}E’ di poco recente, inoltre, più precisamente del 9 luglio 2015 scorso, la notizia della pubblicazione di un bando di gara d’appalto per l’ammodernamento dell’impianto sciistico di Camporotondo, fermo oramai da dieci anni circa: un vero colpo di scena per il turismo locale. «Lo scopo primario di questa manifestazione, come di molte altre, è, senza dubbio, connesso alla promozione del territorio - specifica il primo cittadino – 600 bambini che giungono a Camporotondo in vacanza, sottintendono 600 famiglie che andranno a conoscere, attraverso il loro racconto, la straordinarietà di un territorio illibato del genere, un ambiente incontaminato, posto alle porte del Parco Naturale regionale dei Monti Simbruini». Il Comune di Cappadocia, di fatti, per via di scelte politiche assunte precedentemente, non rientra nel Parco indicato. «Il colpo d’occhio naturalistico, però, è lo stesso, anche se formalmente non facciamo parte dell'Ente Parco regionale». Paesaggio inimitabile, clima accogliente, popolazione affabile: ecco cosa gli scout ricorderanno della permanenza a Camporotondo. Riaperte tre anni fa, inoltre, convergono con le idee del sindaco anche le evocative grotte di Beatrice Cenci, le quali mirano proprio ad esaltare, con la loro storica presenza, le particolarità di una zona incantevole, dotata di tanti punti forti naturali. «In questo caso particolare, la gestione turistica è stata affidata ad uno speleologo capacissimo, un giovane brillante, che dà atto a delle escursioni indimenticabili in grotta, incorniciate da spiegazioni tecniche affinate».

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Uno degli obiettivi principali che questa amministrazioni s’è assunta sulle spalle del futuro, al momento del suo insediamento in Municipio, è stato quello di rilanciare, in ogni maniera, la carta del turismo di qualità sul tavolo da gioco regionale. «In questo modo - conclude Lilli - puntiamo a smuovere l’economia del paese, la quale si fonda sulla forza lavoro di circa 600 abitanti, che, durante il periodo estivo, diventano 6000. La vocazione turistica è innegabile, ma ad essa, bisogna, da parte nostra, aggiungere i giusti servizi e le giuste infrastrutture: in questo, lo ammetto, siamo un po’ indietro ma stiamo tentando di recuperare». Dimenticare un territorio sano e all’avanguardia, risulta essere estremamente difficile per il turista viandante: speriamo Camporotondo continui a camminare per la sua strada maestra appena tracciata.

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