
Indagati, entrambi per abuso d’ufficio, l’assessore regionale all’Ambiente, in quota Sel, Mario Mazzocca, e il consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Pescara sulla società di riscossione crediti Soget.
Nel registro degli indagati erano già finiti anche Gaetano Monaco, legale rappresentante della Soget e Domenico Ludovico, funzionario responsabile della stessa società.
I pm della Procura di Pescara, Gennaro Varone, Annarita Mantini e Mirvana Di Serio, stanno cercando di fare luce sul meccanismo che avrebbe permesso ad alcuni politici abruzzesi di ottenere illeciti favori da parte della Soget.
Mazzocca, secondo l’accusa, avrebbe indebitamente beneficiato della mancata riscossione di un debito di 22.300 euro nei confronti della società acquedottistica Aca, mentre Sospiri sarebbe stato esonerato dal pagamento di 10.931 euro, relativo a sanzioni per violazioni del codice della strada e tributi comunali.
(Fonte: Ansa)
MAZZOCCA, STUPITO DA MIO COINVOLGIMENTO – «Apprendo, non senza un certo stupore, la notizia di un presunto mio diretto coinvolgimento nelle indagini sulla vicenda ‘Soget’». Lo spiega l’assessore all’ambiente della Regione Abruzzo Mario Mazzocca.
«Dopo le notizie comparse sulla stampa locale nello scorso mese di aprile, insieme al mio legale – prosegue Mazzocca – abbiamo avuto modo di approfondire la sostanza dei rilievi riportati negli articoli allora pubblicati, nell’ambito della normale attività investigativa di natura difensiva che la legge attribuisce ad ogni cittadino. Sulla scorta di tali approfondimenti, riteniamo insussistenti gli addebiti che sembrano essere mossi alla mia condotta e, perciò, nutriamo la massima fiducia negli organi inquirenti affinché possa essere fatta al più presto piena luce sulla vicenda. Nel particolare, ribadisco di non avere mai ottenuto alcun “illecito favore” da parte di chicchessia; sto regolarmente pagando il mio debito di oltre ventimila euro nei confronti della società acquedottistica Aca, un debito che si ritiene ingiustamente contratto in quanto dovuto ad una rottura della linea di adduzione all’unico rubinetto di un garage inutilizzato da circa 20 anni, perdita scoperta solo dopo anni di mancata lettura del relativo contatore da parte di Aca medesima. Né tantomeno, con il mio agire, ho mai corrisposto ‘favori’ di sorta alla menzionata società di riscossione. Nel ribadire la mia piena fiducia nell’operato dalla magistratura, non posso fare a meno di esternare la mia grande amarezza per l’intera vicenda e per il conseguente risalto mediatico massimamente dovuto al ruolo istituzionale da me attualmente ricoperto. Manifesto, tuttavia, anche una grande serenità derivante dalla consapevolezza di aver sempre operato per il bene pubblico e collettivo, come peraltro attestato dai circa 500 messaggi di solidarietà ricevuti nell’aprile scorso da parte di chi mi conosce personalmente da tempo e da chi invece ha avuto la possibilità di vedermi all’opera solo da alcuni mesi». (Fonte: Ansa)
SOSPIRI: IO IN REGOLA, ALTRI INVECE CHI SONO?– «In riferimento alla vicenda Soget, senza entrare nel merito delle indagini, continuo a pormi una domanda che sinora non ha trovato risposta: quali sono i nomi degli altri 843 politici che avrebbero ricevuto cartelle Soget non pagate e non riscosse, generando il debito nelle casse del Comune di Pescara?» Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale d’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, scrive in una nota in riferimento alle notizie inerenti il ‘caso’ Soget.
«Sino a oggi, e da mesi, continua a farsi solo il mio nome. Le mie cartelle, inerenti crediti per multe risalenti anche a dieci anni fa, di cui sono venuto a conoscenza solo nel 2014, le ho saldate tutte, sino all’ultimo centesimo, con l’aggiunta di more e interessi, com’era giusto. Altrettanto giusto ritengo che vengano resi pubblici i nomi di coloro che, al contrario, quei debiti non li hanno saldati. Oggi vedo che il mio nome continua a essere accostato all’inchiesta nella quale apprendo a mezzo stampa di essere indagato – prosegue Sospiri in una nota – Un accostamento che mi lascia perplesso, visto che personalmente ho pagato per intero la somma richiesta, come ho potuto e posso dimostrare esibendo i documenti, più volte pubblicati. Inizialmente avevo chiesto di rateizzare: ora, se non vi fosse una rateizzazione, che è una prerogativa di legge, perché avrei pagato delle rate? Parliamo di una rateizzazione richiesta a fronte di una somma sicuramente di importo non indifferente, rateizzazione chiesta come avrebbe fatto qualunque cittadino di fronte a tale onere. Da molto tempo ho saldato l’intero importo, con annessi more e interessi, perché il mio debito non era ‘inesigibile’, tutt’altro: doveva essere riscosso e lo è stato. Ciononostante si continua a fare il mio nome, ma tra le indiscrezioni, come stralci degli interrogatori, non escono fuori i nomi di coloro che invece non hanno pagato il proprio debito, generando il debito per crediti inesigibili del Comune di Pescara. Inevitabile che mi interroghi sul perché di tale circostanza e che torni a chiedere con forza quei nomi».
IL M5S ABRUZZESE DICHIARA: «L’ASSESSORE MAZZOCCA SI DIMETTA» – «Le gravi accuse di corruzione e concorso in abuso d’ufficio che pesano sull’assessore Mazzocca (SEL) non possono essere ignorate dalla Giunta regionale che deve essere responsabile per la sua maggioranza, pertanto invitiamo il Presidente Luciano D’Alfonso a chiedere le immediate dimissioni dell’Assessore Mazzocca, poiché quest’ultimo è parte integrante del governo che amministra questa Regione, anche grazie ad una scelta del Presidente della Giunta».
Con queste parole i consiglieri regionali commentano le notizie uscite sulla stampa relative al caso Soget che vede come indagati due esponenti di spicco del consiglio della regione Abruzzo.
Il caso, venuto alla luce grazie all’interessamento del M5S Pescara investe anche il consigliere di opposizione Lorenzo Sospiri. «Non possiamo essere indulgenti quando si parla di legalità e giustizia – commentano i consiglieri M5S – anche il consigliere Sospiri ha il dovere di fare immediatamente chiarezza sulla sua posizione che lo vede indagato per concorso in abuso d’ufficio. Non esistono cittadini di serie A o serie B, chi vuole amministrare questa Regione ha il dovere di dare l’esempio».