Attualità

Emergenza migranti, solidarietà o business

di Roberta Galeotti

Continua incessante lo sbarco di migranti sulle coste italiane. Continua assordante il silenzio dell'Europa.

Il business dell'emergenza migranti si affaccia in Abruzzo, rinomata per essere una delle regioni che ha risposto in modo meno fattivo alla richiesta di accoglienza.

L'Italia si spacca, da una parte l'idea di solidarietà e dall'altra la rabbia per il costo enorme che ogni extracomunitario arreca alle casse dello Stato.

Il caso Buzzi ha aperto una voragine sul business dei migranti, lasciando scoperto il nervo, il dubbio, l'atroce quesito sul vero [i]core business[/i] di queste associazioni.

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

La grande Protezione Civile Spa ci ha già scottato su come le emergenze possano bypassare le regole e consentire le grandi market te ad amici e parenti.

L'Italia ha bisogno di tornare a credere e sperare nei valori, nella solidarietà e nella generosità di un paese provato dalla crisi e dalla inopportunità di pochi maneggioni convinti di poter trarre vantaggio dalle situazioni difficili.

Un piccolo borgo abruzzese di 60 anime sta per essere invaso da una associazione che sta per portare 50 migranti in una struttura in disuso. Il proprietario dello stabile prenderà 70 mila euro l'anno di affitto e l'associazione 565.750 euro l'anno.

Il comune non ha negozi o bar, centri medici stabili o servizi. Ha soltanto una farmacia.

La caserma dei carabinieri è aperta fino alle 14, poi passa il testimone alle pattuglie del comando provinciale che dista più di 30 chilometri.

Integrazione?

Beneficio economico?

Intanto gli italiani vengono schiacciati dalla morsa della pressione fiscale e affamati dalla disoccupazione.

Per noi i soldi non ci sono... per le emergenze si trovano!

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});