Avezzano, Di Pangrazio: «Azzereremo tasse per fasce deboli»

21 maggio 2015 | 19:18
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Avezzano, Di Pangrazio: «Azzereremo tasse per fasce deboli»

«Con il prossimo bilancio azzereremo le tasse: i disoccupati, i non abbienti, i pensionati sociali, gli incapienti, in generale tutti coloro che sono in difficoltà economica, ad Avezzano quest’anno non pagheranno la Tasi sulla prima casa». L’annuncio arriva dal sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio.

Tasi è l’acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale istituita dalla Legge di Stabilità 2014, e riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come la manutenzione stradale, l’illuminazione comunale e così via.

«La maggioranza che governa il nostro Comune ha voluto dare una risposta concreta ai ceti sociali più deboli, in maggiore difficoltà – ha spiegato il sindaco – e anche se nel 2014 il governo centrale ci ha tagliato oltre 2 milioni di euro di trasferimenti statali, e ne taglierà altri 700 mila del 2015, voglio dire ai miei concittadini che nessuno sarà lasciato solo. Anzi, ritengo sia prioritario aiutare proprio chi è in difficoltà. Solo così potremo costruire vera inclusione sociale favorendo l’uguaglianza».

Per il 2015 il sindaco Di Pangrazio ha perciò voluto che le persone in difficoltà finanziaria nella città non venissero ulteriormente penalizzate dalle tasse e ha deciso «l’azzeramento per chi non può pagare». «Anche se i trasferimenti dallo Stato diminuiscono – ha sottolineato il Primo cittadino – la nostra fiscalità locale non colpirà le fasce più deboli. Questo per scommettere nella ripresa economica del territorio e sul futuro dei nostri giovani, sui figli delle famiglie in difficoltà».

La Tasi si paga per sostenere le spese dei Comuni, per quei servizi, cioè, che per il fatto di essere usufruiti da tutti i residenti del Comune non possono essere fatti pagare direttamente al fruitore. Sono esempi di servizi indivisibili l’illuminazione pubblica, i trasporti, la sicurezza, l’anagrafe, il verde pubblico e altri. Dunque come compensare le minori entrate e garantire comunque i servizi? «Con la solidarietà sociale – spiega il sindaco – perchè chi ha di più oggi deve aiutare le tante persone che si trovano in difficoltà economica».

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