Marsica

Celano, i figli del cielo si ritrovano qui

di Gioia Chiostri

Nell’eterna lotta fra terra e aria, vince colui che sa pilotare una freccia di fuoco targata DF 2000 TOP. «Volare è un privilegio». Poche parole, rapite per caso, in una giornata assolata, lasciano intendere la bellezza e il lusso di una pratica che l’essere umano ha sognato per intere clessidre di sabbia.

L’aerodinamica è un termine scientifico coniato nel 1891, ed oggi, nella brulla Marsica, una scuola di volo attrezzata ad hoc la mette in pratica, battezzando piloti in erba, ma dotati del cromosoma specifico dell’aria.

{{*ExtraImg_242271_ArtImgCenter_500x373_}}All’ingresso della fabbrica dei sogni – così, di fatto, si potrebbe definire l’aviosuperficie di Celano, tornata a nuova vita un anno fa grazie alle dodici fatiche di un Ercole del cielo - Franco Lozzi, il direttore della scuola, ex pilota di Alitalia e figlio dell’Aeronautica Militare, non mostra dubbi: «qui insegniamo a volare perché volare, molto spesso, si configura come un’esigenza. Chi si avvicina alla nostra scuola di volo, molto spesso, non sa di avere questa voglia recondita dentro sé; eppure, su 50 persone che azzardano il volo prova per la prima volta, metà di loro, un minuto dopo, comincia già a soffrire la voglia di volare. Destreggiarsi in volo è qualcosa di veramente troppo bello; credo sia un sogno comune, quello di star per aria».

Due gli ‘strumenti’ di tanto desiderio espresso e portato a compimento. Il primo, un aereo basico, modello DF 2000 TOP, della casa costruttrice Coavio, utilizzato per fare addestramento, e il secondo, un PI 92 Eglat, in uso per voli più dinamici o anche detti di navigazione. La scuola di volo di Celano è una fucina di piloti basici e avanzati. Meta finale da loro agognata: l’ottenimento del brevetto per aerei VDS. «Noi partiamo da zero – afferma a [i]IlCapoluogo.it[/i] Lozzi – il nostro corso prevede lo svolgimento di una parte primaria, ossia il corso VDS basico, sia una parte secondaria più avanzata: il corso di radiotelefonia aeronautica in italiano e in inglese, una specialità. Successivamente, i nostri piloti ottengono, previo esame, l’abilitazione per il trasporto passeggero e, solo in un ultimo momento di corso, l’attestato VDS avanzato, col quale si può decollare direttamente dagli aeroporti. Come si può ben vedere, non abbandoniamo mai a metà i nostri allievi, anzi, li ‘dirottiamo’ verso orizzonti ben precisi e delineati. Alla fine, usciranno dall’Aviosuperficie di Celano professionisti in grado di sfoggiare la tecnica nell’aria». Tutto il processo di formazione dura circa un anno.

Ad oggi, Celano e la sua superficie per figli dell’aria, situata 2 chilometri a sud della città e a solo un chilometro di distanza dall'uscita autostradale Aielli-Celano, ha formato ben 9 piloti in totale. «Sono tutti originari della Marsica: Avezzano, Celano, Trasacco, Carsoli sono i nostri punti cardinali. – spiega ancora Lozzi - La scuola ha aperto i battenti lo scorso anno, nel mese di maggio; per lei, venne allestita una presentazione ufficiale nelle sale della seconda edizione della Fiera Campionaria ‘Magia del Fare’ di Avezzano. Fu un colpo di fulmine fra i marsicani abituati a montagne da scalare e chi, quelle stesse montagne, le sorvola a suon di ali meccaniche. «Quest’anno torneremo alla Fiera ‘Magia del Fare’ per dimostrare la nostra crescita; in un anno – spiega Franco Lozzi – abbiamo dato vita ai primi due corsi per piloti, rispettivamente di sei la prima edizione e tre alunni la seconda. A giugno 2015, ne inizieremo un terzo. Sono già partite le iscrizioni». La scuola di Celano, inoltre, si dimostra essere provvista del tipico piedistallo istituzionale. È stata, di fatti, recentemente certificata dall’Aeroclub d’Italia e dal Ministero dello Sviluppo Economico; una punta di diamante o, sarebbe il caso di dire, una punta di timone d’eccellenza che si dimostra essere una vetrina in più per la scoperta del valore turistico delle nostre terre. «Si può ben dire che, per quel che concerne il VDS, noi diamo sfogo al possibile: doniamo ai nostri allievi un panorama completo». Tutti gli esami, inoltre, si svolgono nella sede di Celano stessa, un bell’incentivo per la sua riconoscenza a livello territoriale.

{{*ExtraImg_242264_ArtImgCenter_500x375_}}Il primissimo esame certificatore si è tenuto nel mese di marzo scorso: allievi tutti promossi, «ovviamente». Al primo colpo d’occhio, gli aerei dormienti adagiati all’interno della struttura , così dislocati, rassomigliano ad ali di gabbiano imbalsamate. Leggeri, non incutono timore, ma fervente curiosità bambina. Impossibile resistere al monito dell’anima di fare un giro su di essi. «In media – spiega Lozzi – due modelli di questo tipo di aereo, ovviamente nuovi di zecca, costano sommariamente fra i 70 e i 100mila euro. Diventare pilota, per alcuni dei miei ragazzi, significa soddisfare un sogno che si aveva nell’animo da tempo immemore. Si tratta di un desiderio, a mio avviso, che fa parte del nostro retaggio di voglie impossibili atavico. Alzarsi da terra, invece, per altri, assume il valore di una prima mossa compiuta verso la meta del divenire un pilota di linea o militare a tutti gli effetti. Questo di Celano è un banco di prova: si gusta il primo contatto con l’aria, scoprendo successivamente, magari, di non poter far altro nella vita; un po’ come è accaduto a me stesso». Franco Lozzi, dal tipico cipiglio di un’aquila rapace, è originario di Castellafiume. La sua carriera ha incominciato ad intrecciarsi con le rondini migratorie alla sola età di 17 anni e mezzo.

«Entrai da subito in Aeronautica militare; successivamente, dopo 13 anni, sono passato in una compagnia di volo civile quale Alitalia, dove ho maturato la bellezza di 30 anni di esperienza. Adesso, per limiti di età, ho lasciato anche quest’ultima casa dei cieli, reinventandomi, però, fabbricatore di sogni», scherza il direttore, ma nemmeno troppo. «Ho aperto questa scuola, fondamentalmente, per continuare a dare nutrimento alla mia passione primaria: una volta toccato il cielo con un dito, non lo si dimentica più».

Perché realizzare un progetto di volo nella Marsica? «Innanzitutto per tutto ciò per cui la Marsica non si dimentica facilmente, ossia il suo panorama verde. Questa, a mio parere, è la più bella aviosuperficie esistente ad oggi in Italia e anche la più sicura, per giunta. Una pista come questa, di mille metri di lunghezza e con le entrate a zero, ossia prive di ostacoli di qualche genere, risulta essere come un ago nel pagliaio delle aviosuperfici più attraenti. Vivendo ad Avezzano da sempre, ho sofferto molto la mancanza di utilizzo di questa pista: fino a due anni fa era praticamente abbandonata a sé stessa. Giudicandolo un peccato mortale, presi i contatti con la società proprietaria, rilevando tutto: oggi, la gestisco io in prima persona». Volare significa non avere sottomano la sicurezza della terra, ma scoprirne una nuova, che ha a che fare con l’estremo nord del nostro concetto di vita piana e regolare. L’età minima per poter divenire un pilota, ci conferma Lozzi, è 16 anni. «Non esiste, invece, un’età massima: l’importante è essere in buona salute. Il mio primo allievo, ad esempio, ha 81 anni: questa è la riprova del fatto che, davvero, non è mai troppo tardi».

{{*ExtraImg_242268_ArtImgCenter_500x373_}}La scuola offre, oltre ai corsi classici, una vasta gamma di prodotti ‘turistici’ per far sì che il volo diventi alla portata di ognuno. «Offriamo un volo turistico di un’ora circa, praticamente un assaggio di quel che può essere il mondo del volo normale, usufruito molto spesso dalle agenzie turistiche per poter avere un contatto diretto e panoramico con la nostra zona. Ai ragazzi un po’ più interessati, invece, offriamo la possibilità di effettuare un volo come ‘pilota per un giorno’: diventano, in pratica, essi stessi guida dell’aeroplano. Altro pacchetto in promo: un mini-corso di volo della durata di tre ore totali, propedeutico al corso vero e proprio». Il corso completo è offerto ad un prezzo lancio di 3000 euro totali: sulla carta, il prezzo più basso, per adesso, in Italia relativamente a corsi di volo & Co. Tale è l’incentivo economico per i ragazzi che presentano un’età al di sotto dei 28 anni e per le donne: «Nostro obiettivo è anche quello dell’abbattimento del pregiudizio che pilotare sia una questione esclusivamente maschile; fino ad ora, abbiamo avuto solo due donne pilota. Vogliamo, però, estendere questa promessa del cielo al femminile. Le donne si possono avvicinare al mondo del volo perché esso è davvero aperto a tutti».

{{*ExtraImg_242267_ArtImgCenter_500x373_}}La morfosintassi del buon pilota per eccellenza, secondo l’esperienza quarantennale di Lozzi, fa rima con l’essere, in primo luogo, una persona seria. «Il che non è un concetto banale: chi si destreggia nei cieli – spiega - deve esser dotato di razionalità. In volo, infatti, occorre mettere in pratica dei ragionamenti logici ogni volta che si tenta qualcosa; il buon pilota, poi, non deve essere un ciarlatano, perché prima o poi, arriva per tutti il giorno dello schiaffo in faccia. Io dico sempre che l’aeroplano va trattato con serietà, va controllato e non piegato a manovre azzardate». La scuola di Celano non è l’unica in Abruzzo; sorella di quest’ultima, è la scuola di volo collocata a Fossa. Due anime gemelle concernenti un’unica passione. Si vola per non sprofondare nell’almanacco dei giorni tutti uguali. Annusare il sapore del cielo al primo mattino non ha età e nemmeno sesso: ognuno può verticalizzare il proprio cuore, basta solo imparare il come.

Per avere maggiori informazioni sull’Aviosuperficie celanese, si può visitare il seguente sito web: [url"http://www.aviafucino.it/"]http://www.aviafucino.it/[/url]

[url"Torna alla Home Targatoaz.it"]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=221[/url]

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