
di Roberta Di Pascasio*
È arrivato in libreria da pochi giorni l’ultimo romanzo di Paolo Zardi dal titolo ‘XXI secolo’, Neo edizioni. Lo stavamo aspettando e ne avremmo parlato anche se non fosse stato candidato al premio Strega (ma ci ha fatto davvero piacere vederlo incluso nella lista dei 26!). Perché dopo aver letto i racconti straordinari di ‘Antropometria’ e ‘Il giorno che diventammo umani’ e il romanzo breve ‘Il signor Bovary’, non potevamo che sentirci suoi lettori appassionati e fedeli. Quest’ultima è, più delle altre, una storia dura, disturbante, non consolatoria. Ma la letteratura che piace a noi dev’essere così, un po’ scomoda.
«La tragedia non è per tutti. Ci vuole un certo physique du role, per farne parte. Una predisposizione precisa, un talento. Non basta morire, o soffrire, o perdere tutto, per essere il protagonista di un dramma: serve un destino già scritto, un coraggio inspiegabile, e una voce ben impostata. E la bellezza. Soprattutto quella. Ai brutti, solo ruoli secondari e un po’ ridicoli, o l’umiliazione di una farsa. E lui, per cosa era portato?».
Lui è un marito devoto e un padre affettuoso, la sua famiglia è l’unica sua ragione di vita, per la quale percorre senza sosta le strade di una città devastata e desolati centri commerciali per fare il proprio lavoro: vendere depuratori d’acqua. La vendita di persona, porta a porta, in casa di qualcuno, vista come un atto d’amore in un mondo in declino che ha perso tutto, generosità, speranza, fiducia, vicinanza agli altri.
«Nessuno ricordava com’era cominciato il declino. Qualcosa, all’improvviso, s’era rotto. Ognuno aveva continuato a fare quello che aveva sempre fatto, ma a un certo punto non era più bastato. Avevano lottato con coraggio; poi, avevano ceduto a una disperazione composta; infine, era calata una tristezza immanente, irrimediabile. Per millenni avevano aspettato la fine del mondo; ora, era come se la fine fosse già avvenuta, di nascosto, e non ci fosse più nulla da aspettare».
Questo è il mondo di un indefinito futuro descritto da Zardi. Lui, però, il padre e il marito, continua a crederci. Anche se fa fatica perché da un lato deve proteggere e sostenere i suoi figli e dall’altro assistere sua moglie, entrata in coma in una sera di marzo mentre lui era via. Un corpo assente, inerme, odiato e amato al tempo stesso. Nonostante tutto. E quel corpo in coma diventa il simbolo della sospensione e macerazione di un limbo senza certezze in cui si muove il protagonista, che si interroga su tutto quello che fino ad allora lo aveva spinto ad andare avanti con rigore, dedizione, con amore… ma poi cos’è alla fine l’amore, si chiede. Possibile che esista una sola parola per descrivere questo sentimento che è tante sfumature insieme: odio tradimento desiderio carezze orgasmo inganno bugie ubiquità foto nostalgia paura dolore… tutte infinite gradazioni della stessa essenza.
Una storia intima e privata che rispecchia la storia di tutto l’Occidente in declino, devastato, inaridito. E il suo passato, che ha tradito le sue convinzioni e le sue speranze, diventa il passato del mondo, che non ha mantenuto alcuna promessa di felicità e di ricchezza. Un passato che tuttavia diventa al tempo stesso un terreno su cui ricostruire, su cui stare, in cui credere. Per quanto precario, traballante. Dove convivono speranza e angoscia, senso del fallimento e volontà di resistere, e su tutto la faticosa lotta per l’amore come unico sentimento in grado di combattere la morte.
La scrittura di Paolo Zardi, per quanto precisa, rigorosa, è come una spirale, non se ne esce, ti accoglie, ti avvolge e ti strega. Anche solo per questo puoi rileggere le sue storie più volte e sentirtene sempre, ogni volta, catturato.
[i]*Roberta Di Pascasio è attuale responsabile dell’agenzia letteraria ‘Ponte di carta’ di Avezzano, laureata in Lettere moderne alla Sapienza di Roma. E’ stata collaboratrice dell’Università di Teramo per un progetto CEE relativo al turismo culturale in Abruzzo. Ha maturato corsi e laboratori di scrittura creativa presso la Minimum Fax e la scuola Omero, oltre ad un corso di specializzazione in editoria nel cassetto dei traguardi ottenuti.[/i]
{{*ExtraImg_219967_ArtImgRight_333x500_}}Pubblicazioni:
[i]Pubblicazione della tesi di laurea ne ‘I quaderni del Cardello’ a cura dell’editore Longo, Ravenna;
Romanzo ‘Le porte di Cocteau’ pubblicato da Giulio Perrone editore di Roma, 2008;
Romanzo ‘e-mozioni da poco’ pubblicato dall’editore Edimond (Premio Città di Castello), 2012.
Racconto ‘L’amore si impara’ (Premio letterario nazionale Bukowski) presente nell’antologia ‘Bukowski. Inediti di ordinaria follia’ edita da Giovane Holden edizioni;
Prossima pubblicazione una raccolta di racconti nella collana Battitore libero della Giovane Holden edizioni.[/i]
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