Mancati sfratti Case, Corte Conti critica Comune

«Una corretta gestione avrebbe determinato consistenti risparmi sull'erogazione del contributo di autonoma sistemazione erogato a quei nuclei familiari che avrebbero potuto essere ammessi all'alternativa provvidenza dell'assegnazione di un'abitazione nei complessi appositamente edificati, in sostituzione dei nuclei morosi decaduti». Così, in un passaggio della sua relazione, il procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti Roberto Leoni, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015, con il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, seduto in prima fila.

Il riferimento è all'indagine della magistratura contabile diffusa nel luglio 2014 sulla mancata cacciata dei morosi degli appartamenti antisismici.

L'accusa rivolta al Comune, come ribadito dal procuratore Leoni nella relazione, è di «inadeguata gestione da parte di alcuni amministratori e funzionari comunali in spregio alle regole del Comune medesimo, delle abitazioni destinate all'ospitalità della popolazione colpita dal terremoto del 2009».

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Cialente era stato citato dalla procura della Corte dei conti insieme agli assessori all'Assistenza alla popolazione Fabio Pelini e al Patrimonio Alfredo Moroni (quest'ultimo in uscita dalla Giunta) nonché alla dirigente Patrizia del Principe per un danno erariale pari ad 11 milioni 87 1 mila euro, da equamente dividere in ciascuno dei citati.

In una lettera all'allora capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al premier, Matteo Renzi, il sindaco aveva scritto che avrebbe inviato al prefetto una lista di famiglie da sfrattare.

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