
di Lucia Ottavi
In data 19 febbraio 2015, si è tenuta a Roma la riunione del comitato interministeriale per il settore bieticolo-saccarifero, dove si è discusso anche della centrale a biomasse di Borgo Incile di Avezzano, proposta dal gruppo Powercrop.
Questo il commento dell’assessore alle politiche agricole, Dino Pepe, presente all’incontro: «Abbiamo comunicato ai rappresentanti del comitato, le difficoltà nell’iter autorizzativo per la realizzazione della centrale, che ad oggi è sospeso in attesa della risoluzione dei ricorsi presentati al TAR ABRUZZO dai comuni di Avezzano e Luco dei Marsi, Organizzazioni Professionali Agricole e Associazioni Ambientaliste, che hanno impugnato il parere positivo della Commissione VIA rilasciato in data 07.09.2010».
{{*ExtraImg_234087_ArtImgCenter_150x98_}}«Inoltre – aggiunge l’assessore – abbiamo evidenziato al ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, l’incompatibilità tra il sito previsto per la centrale e la naturale vocazione agricola della piana del Fucino, caratterizzata da un’agricoltura ad alta specializzazione capace di produrre colture orticole diversificate e dall’alto valore qualitativo, in un contesto industriale che produce il 25 per cento del PIL abruzzese».
Sulla vicenda interviene Marco Iacutone, RSU FAI CISL Eridania Sadam.
«Incomprensibili – afferma Iacutone – le dichiarazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe sulla vicenda Powercrop. Mi chiedo come sia possibile che non sia al corrente della reale situazione della riconversione dello zuccherificio di Celano. Se è vero che al comitato interministeriale ha dichiarato quanto riportato sui giornali, la situazione è veramente grave, perché l’assessore ha detto evidentemente enorme falsità. L’iter che dovrebbe dare l’autorizzazione al progetto della Centrale Powercrop non è affatto sospeso; i ricorsi al T.A.R. non hanno mai bloccato la procedura in quanto, quello del comune di Avezzano, è stato dichiarato perento e quelli delle organizzazioni agricole e del Comune di Luco dei Marsi non hanno mai chiesto la sospensiva dell’autorizzazione data dal CCRVIA nel settembre del 2010. Pertanto, la procedura è in corso e tuttora valida. Tanto per essere ancora più precisi affermo , senza paura di essere smentito , che la valutazione del VIA, che è stata rimandata al 5 marzo, è solo una presa d’atto non sostanziale, che non modifica nulla del progettò già valutato positivamente, anzi va a migliorare la situazione dell’elettrodotto che, anziché essere in aerea, sarà interrato».
«Da un rappresentate di una istituzione come la Regione Abruzzo – prosegue Iacutone – quale è l’assessore alle politiche agricole, nonostante la sua strumentale contrarietà, ci aspettiamo la dovuta correttezza nel riportare i dati cosi come sono realmente, soprattutto in una assise come quella di un comitato interministeriale e alla presenza di un ministro del Governo che sta trattando argomenti d’interesse nazionale che prevedono ingenti investimenti e risorse, che generano lavoro e PIL, elementi di cui questa nazione ha fortemente bisogno. Il vero problema è che l’iter è fermo a causa della prepotenza della burocrazia, che si pone addirittura al di sopra di tutti ed in barba ai regolamenti, le normative e le stesse leggi, tiene bloccati progetti ed investimenti per anni, scoraggiando aziende ed imprese ad investire nel nostro territorio. La cosa grave è che i burocrati hanno nomi e cognomi e che quasi mai pagano per le loro colpe , le loro inerzie e per i danni che fanno a coloro che vorrebbero investire e produrre».
«Abbiamo chiesto più volte – conclude Iacutone – al presidente regionale Luciano D’Alfonso di incontrarci per metterlo al corrente di come stanno realmente le cose, vorremo fare altrettanto con l’Assessore Pepe, ma capiamo bene che forse la verità non la vogliono conoscere».
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