Ricostruzione scuole, genitori arrabbiati e delusi

«Lo scorso 4 febbraio il Comune dell’Aquila ha emesso un comunicato in merito al processo di ricostruzione delle scuole aquilane secondo il quale la Giunta Comunale avrebbe approvato un "Programma di assetto della ricostruzione dell'edilizia scolastica".

Finalmente un'assunzione di responsabilità dell'amministrazione comunale verso 6000 bambine e bambini aquilani costretti a frequentare la scuola ancora, dopo 6 lunghissimi anni, in moduli provvisori». A sottolinearlo, attraverso una nota, è la commissione 'Oltre il Musp'.

«Nel frattempo - si spiega nella nota - 6000 persone hanno firmato in tutta Italia, rivolgendosi al presidente del Consiglio dei Ministri, la petizione #matteofaiscuola; centinaia di cittadini e cittadine hanno partecipato ad assemblee pubbliche e a incontri con i responsabili istituzionali; lo scorso ottobre una delegazione di bambini, bambine e genitori ha manifestato a Roma in piazza Montecitorio e da qualche settimana su U-Act, piattaforma che promuove la cittadinanza attiva nei territori nata dalla collaborazione tra ActionAid e OpenPolis, c’è una nuova petizione che chiede a tutti i consiglieri comunali celerità, trasparenza e condivisione sul processo di ricostruzione».

«La commissione Oltre il Musp - si legge ancora nella nota - ha continuato a lavorare per tessere relazioni sui territori e ampliare la richiesta di partecipazione attiva alla ricostruzione scolastica, giungendo a proporre più soluzioni per la ricostruzione di un nuovo edificio scolastico a Sassa, ma inutilmente. Ora, il Comune ha predisposto un piano di assetto per la ricostruzione: certamente sarà ancora la confusione, ma noi non riusciamo a leggere nessuna differenza tra queste proposte e quelle discusse nel Consiglio comunale straordinario convocato proprio sulle scuole nell'ottobre 2014. In quell'occasione siamo anche entrati in possesso di un cronoprogramma, predisposto dalla stessa amministrazione, che purtroppo finora non è stato rispettato. “[i]L'attenta ricognizione condotta sulle scuole[/i]” ci fa sorridere: Moroni non sa neppure che non esiste più una "Patini Cirillo" a Sassa, ma un Istituto Comprensivo, il “Gianni Rodari”, che comprende anche quella scuola secondaria e che ora la popolazione scolastica supera i 400 alunni e che uno studio del suo ufficio tecnico ha verificato la non-capienza di tanti alunni nell’edificio preesistente. “L'attenta ricognizione condotta sulle scuole” è allora quella condotta dalla Commissione "Oltre il Musp" lungo il suo percorso di cittadinanza attiva che dal 2011 coinvolge bambini, genitori e insegnanti della frazione di Sassa che hanno discusso e proposto soluzioni per la loro scuola, tutte sistematicamente apprezzate e poi abbandonate».

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«Sapere dove, come e quando si ricostruirà una scuola che oggi accoglie più di 400 studenti è un nostro diritto - aggiungono i portavoce della Commissione 'Oltre il Musp -

Chiediamo celerità, trasparenza e partecipazione e invitiamo i cittadini e le cittadine ad unirsi a noi, aderendo all'azione #siamotuttifuoriclasse su www.uact.it».

«Infine - conclude la nota - abbiamo poi compreso il perché di questa uscita del Moroni: aveva bisogno di riflettori per transitare da un ruolo all’altro, quello vecchio lo lascia certo nel non-agito e nell’inconcludenza. Il suo assessorato non è stato capace, a fronte di tante nuove assunzioni di tecnici e di soldi a disposizione, di avviare i lavori di una scuola; non ha favorito la partecipazione dei suoi cittadini e delle sue cittadine affinché emergessero proposte e si attivassero percorsi di cittadinanza attiva, insomma una grande delusione».

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