Informazione: morbosa ricerca di lettori

di Roberta Galeotti

Con grande amarezza questa mattina abbiamo scelto di modificare la nostra linea editoriale e pubblicare, a differenza degli ultimi 5 anni, la notizia di un suicidio.

Con grande amarezza...

La correttezza ed il rispetto nel trattamento di notizie tanto delicate, in questi ultimi 5 anni da parte della nostra redazione, sono stati considerati come un segno di debolezza.

Facendo informazione in questi anni abbiamo sempre avuto tempestivamente contezza delle notizie, ma con grande rispetto della privacy e della sensibilità delle famiglie, protagoniste delle tragedie, abbiamo omesso di pubblicare i suicidi, i dettagli ed i particolari.

Anche nella tragica notizia di oggi, come in tutte le notizie di cronaca nera, che la nostra città ha vissuto in questi terribili anni, siamo venuti a conoscenza di dettagli personali che abbiamo scelto di non pubblicare.

Mi indigno nel constatare che il gusto morboso di scavare nelle vite degli altri, come di fronte ad un 'Grande Fratello', sia il motore che muove l'informazione nella nostra città.

La città di Sant'Agnese...

Volete questo tipo di informazione?

Non vi interessa il rispetto e la deontologia?

Eccovi accontentati...

Da oggi in poi la redazione del Capoluogo fornirà anche questo tipo di notizie, adeguando la propria offerta informativa alle richieste del '[i]mercato[/i]'. Sarà comunque un'informazione sobria e rispondente alle NOSTRE esigenze di rispetto.

Informazione, un parolone che ormai non rappresenta più nessun valore.

Il caso più eclatante, tra i tanti, è la storia della bambina investita a San Gregorio, di cui si è scritto di tutto.

Una vergogna!

La notizia risiedeva nella tragedia di una bambina morta, mentre attraversava la strada, mano nella mano con sua madre, eppure tutte le 'migliori testate giornalistiche' hanno attivato una gara a chi pubblicasse il maggior numero di dettagli sulla vita, la malattia, i parenti, il padre e l'ultima persona che le aveva parlato.

Una vergogna, ripeto, contraria a tutti i dettami deontologici della nostra professione; professione, ormai un parolone, quando ci si bea di fare informazione firmando i '[i]copia e incolla[/i]' dei comunicati stampa!

Anche in quell'occasione la redazione de IlCapoluogo si è limitata, come sempre, a pubblicare la notizia del tragico incidente e, nel rispetto dei fondamenti dell'etica professionale, a non pubblicare nulla delle notizie a contorno, neanche il nome della bambina, pur di preservarne l'identità!

Faccio appello al buon senso di tutti voi, affezionati lettori de IlCapoluogo, affinchè per un solo istante possiate immaginare voi stessi al posto di un genitore o di un fratello di una vittima e pensare se veramente vorreste tutti i dettagli ed i particolari più intimi del vostro congiunto sbattuti in prima pagina alla mercè di tutti.

Il morboso voyerismo, che dilaga, ha contaminato ogni settore dell'informazione, ma se è vero che il senso della vita risiede nell'immaginare di adoperarsi per lasciare questo mondo migliore di come lo abbiamo trovato, allora ritengo giusto difendere un'informazione più etica e più consapevole. Anche a costo di diventare impopolare!

Aforisma: La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflesso in essa la propria immagine, credette di possedere l'intera verità. (Meviana Rumi)

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