Marsica

L’Abruzzo che funziona, luce accesa su disabilità

di Gioia Chiostri

Occhi puntati sulle pupille lacerate dalla disabilità. La catena delle buone azioni suole essere messa in moto con lo scoppio della scintilla sociale. Per far ciò, basta un’idea, una di quelle alimentate a coraggio e a passione. Ad Avezzano, tutta la Regione Abruzzo si è data appuntamento per inanellare i ganci di una lunga collana di azioni del ‘ben fare’. Il fotografo marsicano Antonio Oddi scocca nuovamente la freccia dell’arte posta al servizio dell’integrazione sociale. Nella sua faretra, questa volta, 20mila cartoline artistiche da distribuire in tutta la Provincia aquilana, ritraenti volti invocanti un messaggio silenzioso, ma scottante, quello dell’osmosi fra non vedenti e quotidianità da realizzare attraverso l’acquisto di ‘speciali’ uova di cioccolata pasquali. Padrino della luce accesa sul buio della vista, il modello aquilano Simone Coccia Colaiuta.

Testimonial eccellente ed eccezionale, la senatrice Stefania Pezzopane, presente sul set fotografico assieme al suo compagno, Simone Coccia Colaiuta, padrino dell’impresa benefica. Una coppia che ha dato prova di sapersi far promotrice di lezioni sociali in difesa delle debolezze umane.

«E’ un’iniziativa importante e utile a sostegno di un’associazione che ha, ad oggi, bisogno di più assistenza. I traguardi tagliati dallo Stato, relativamente a questa diffusa patologia, non sono purtroppo mai sufficienti: abbisogna quindi una forza parallela, che risulti essere un intervento aggiuntivo. Ci avviciniamo alla Pasqua: perché non acquistare un uovo di cioccolato che nasconda, come sorpresa interna, un aiuto altruista? In Parlamento, assieme ad altri miei colleghi, ad esempio, io stessa ho evitato un taglio pesante rivolto all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. A mio avviso, il tema più importante da perseguire per quanto li riguarda è quello relativo al diritto allo studio: l’ipovedente ha dei limiti oggettivi, ma non dei limiti intellettivi. Oggi sono qui in qualità di sostenitrice del progetto. Non nascondo poi che mi trovo qui ad Avezzano anche per accompagnare Simone: ci sostentiamo in ogni aspetto della vita pubblica e privata».

Il modello Simona Coccia Colaiuta ha abbracciato appieno l’idea e lo scopo sottesi al servizio fotografico. «Ho conosciuto il fratello del fotografo Antonio Oddi durante una manifestazione; è stato proprio lui a parlarmi del progetto a sfondo sociale; devo dire la verità: ho sempre avuto un debole per occasioni di conoscenza e ausilio di questo tipo, perciò ho dato il mio appoggio a peso totalmente gratuito. La beneficenza dovrebbe essere un’ancora di salvezza per la generazione di adesso. Sono 20 anni che conosco e frequento la città di Avezzano – sorride – Il popolo marsicano e abruzzese in generale è un popolo che mi è sempre piaciuto, peccato che la Regione sia attraversata da conflitti interni. Oggi, in tutta onestà, ho voluto dar prova della mia fede sociale».

Gli scatti solidali, realizzati nello studio fotografico di Francesco, hanno visto l’alternanza di otto modelle ‘forti e gentili’, fra cui la pescarese Miss Abruzzo 2013, Giulia Belmonte, Ksenia Zakhanova, Antonella D'Amore, Valentina Del Vecchio, Sara Di Bernardo, Ilaria Moretta e Daniela Sacalus, assieme ai due noti personaggi dello show business nostrano, quali Simone Coccia Colaiuta e l’attore di origini trasaccane Corrado Oddi.

Un cast di tutto rispetto, quindi, che ha calcato la scena per un motivo intessuto di buonsenso: ossia la promulgazione di una campagna pubblicitaria sponsorizzante le uova di Pasqua della Onlus aquilana Unione italiana Ciechi e Ipovedenti. Finanziatrice del progetto, la società marsicana di recente respiro - nata nel 2014 - e di promozione turistica di L’Aquila e dintorni, Marsturing, la quale ha dato vita ad un vero e proprio tour della beneficenza. Il presidente, Roberto, ha scelto di sposare appieno il progetto ideato a macinato dall’Unione italiana ciechi aquilana per via di un confronto diretto e giornaliero con questa forma di disabilità. «In famiglia – dichiara - vivo questo tipo di situazione al limite da molti anni; perciò sono diventato sociale internamente fin da subito. Il sostegno economico rivolto a questo progetto, riassume il mio modo personale di stare vicino a chi sogna l’integrazione sotto ogni forma societaria».

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Una parte dei fondi che si raccoglieranno grazie alla vendita delle uova di Pasqua andrà a finanziare libri ‘speciali’ per bimbi disabili. La via dell’integrazione va battuta in punta di piedi, ma con la convinzione di un carro armato, armato di coscienza convinta.

«Un progetto ossigenato dalla volontà di aiutare i bambini con disabilità della vista a godere di una normalità sempre più normalizzata», spiega il presidente del Consiglio provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di L’Aquila, Americo Montanaro. La sua quotidianità del presidente stesso ‘si nutre’ di un ventesimo della capacità generale di guardare. «Andare in giro con un ventesimo della vista è un atto di coraggio e audacia. Noi, in qualità di membri di un’associazione che accompagna lo Stato e i suoi aiuti dispiegati, ci proponiamo di formare, attraverso le nostre educatrici, i bambini in età scolare e post-scolare all’autonomia. Quest’ultima si declina con corsi di autonomia domestica, di autonomia nello studio o con il corso base che impara a firmare, dato che il cieco totale non ha affatto cognizione di quelli che risultano essere i classici caratteri latini. In Abruzzo esistono 4000 minoranze della vista: un numero paradossale, perché esistente ma affatto conosciuto del tutto». 15 anni di presidenza, quelli di Americo, che hanno goduto di un’energia pulita e demiurgica: tante le campagne di sensibilizzazione portate avanti sin d’ora; tanti i volti che hanno prestato i loro occhi ai fini della costituzione di una vista comprensiva più lunga, diretta al mito dell’integrazione. «Lo stato, carta parla, non è nelle condizioni di finanziare tutti gli aspetti della formazione di un disabile della vista. – aggiunge Americo - L’ippoterapia o l’idroterapia, ad esempio, sono pezzi di puzzle fondamentali che però non sono coperti, economicamente parlando, perché non riconosciuti dal Sistema sanitario nazionale. La nostra azione si va ad aggiungere, quindi, a tutti quegli ausili che lo Stato, invece, finanzia».

L’associazione, in piedi da quasi 40 anni sul territorio aquilano, è stato il primo vagito di ausilio ai non vedenti ed ipovedenti su scala nazionale. «Puntiamo – aggiunge il presidente – a far avvicinare le persone al non vedente. Quest’ultimo, all’inizio, spaventa: in che modo bisogna porsi nei confronti di qualcheduno che non conosce nemmeno il nostro stesso colore degli occhi? Noi cerchiamo di abbattere queste barriere invisibili attraverso la dura legge del marketing. Le persone disabili, ci tengo a sottolinearlo, non si girano i pollici a casa in attesa del lume dell’integrazione: ciò che chiediamo è l’equipollenza. Tanti passi avanti fa la maggior parte del mondo per ottenere un posto ‘comodo’ nella società odierna, tanti stessi passi deve essere messo in grado di compiere il disabile».

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Le cartoline artistiche, pronte fra una decina di giorni, divulgheranno un messaggio tanto scontato quanto mai approfondito: l’abbraccio fra mondo evidente e mondo sommerso. Sul set fotografico, sorrisi pensanti e riflessioni catturate da un click. Antonio Oddi ha, in davvero poco tempo, dato respiro ad un altro progetto a sfondo solidale. Sua la convinzione che la bellezza fine a sé stessa sia una chimera inutile e disusata. «Come dico sempre, quando entra in gioco il passaparola dei sentimenti, non c’è scusa che tenga. Lo scopo finale è quello di creare una rete sociale che attraversi tutta la provincia di L’Aquila». Nel progetto delle cartoline solidali ed artistiche, ci si ingegna per aiutare. La vendita delle uova di cioccolato (di grammi 300 e al costo di 5 euro cadauno), divulgata dalle foto in formato cartolina, toccherà tutte le insegne commerciali di L’Aquila e Provincia, staffette di una corsa solidale contro il tempo. «Dal senso civico prende forma il sociale. Dall’aiutare un anziano ad attraversare la strada, dal non buttare a terra la cartastraccia: tutto ciò è sociale e fa sociale. – afferma l’attore Corrado Oddi - La compravendita delle uova risulta essere il primo ‘la’ di una lunga catena di montaggio; si dovrebbe lavorare in questo senso sempre. Non si può attendere che un aiuto cada dal cielo inaspettatamente: è dal basso che deve prendere forma la solidarietà più viva e reviviscente». Occhi spalancati, quindi, sulle zone grigie della realtà. Sentire suoni scostati dal superfluo sopravvivere suole essere di sprone per sposare appieno la solidale socialità.

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