Mense Univaq, Azione Universitaria: «Comune non pervenuto»

30 gennaio 2015 | 18:48
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Mense Univaq, Azione Universitaria: «Comune non pervenuto»

Finalmente sono state pubblicate le convenzioni tra Adsu e Regione Abruzzo con locali privati per fronteggiare l’emergenza pasti. I locali interessati sono “La Rosa Blu” in via Leonardo da Vinci, vicino al Movieplex, e la “Boiserie” nel nuovo edificio Inail, accanto al polo di Coppito. Gli studenti avranno a disposizione un pasto da 5 euro, di cui 2.70 sarà pagato dalla Regione Abruzzo mentre la restante parte sarà la quota a carico degli universitari. I borsisti dovranno anticipare la somma che poi gli sarà restituita dall’ente in un secondo momento e noi monitoreremo che questo venga rispettato». A sottolinearlo, attraverso una nota, è Azione Universitaria, che si sente «soddisfatta per l’accoglimento della propria proposta, avvenuto martedì mattina, da parte dell’assessore regionale, portata alla sua attenzione per voce dei consiglieri Sospiri e Iampieri, che hanno avuto la sensibilità di accoglierla».

«Ci rendiamo conto dell’importanza di questo provvedimento – sottolineano i portavoce di Azione Universitaria – in particolare per gli studenti residenti alla Campomizzi e per gli studenti dei dipartimenti di Coppito. Purtroppo dobbiamo rilevare l’assenza di convenzioni per i poli di Roio, Pile, Conservatorio e Dipartimento di Scienze umane. Agli studenti di queste sedi sarà concessa la possibilità di monetizzazione della quota dietro adeguata verifica».

«La nostra è una vittoria dal sapore agrodolce – aggiungono gli studenti di Azione Universitaria – è stato risolto un grande problema per molti studenti ma rimane l’insufficienza del servizio per molti altri. Nelle prossime ore sarà nostra premura riunire i rappresentanti di ingegneria e scienze umane per trovare una soluzione da sottoporre all’attenzione della regione Abruzzo con la stessa determinazione che ci ha caratterizzato nei giorni scorsi e che poi ha portato a questo risultato. Intanto notiamo con grande stupore che da gran parte di esponenti del Consiglio comunale arrivano “scuse” per coprire le gravi inadeguatezze del servizio. A questo proposito ci sentiamo di dire: Palumbo chi? Questo consigliere dimostra di non conoscere la realtà universitaria e, fatto ancor più grave, di non conoscere la realtà di Roio e di Ingegneria. I poli di Ingegneria e di Lettere sono tagliati fuori dalle convenzioni con ristoranti e bar, la Regione e l’Adsu sono incapaci di dare puntuali risposte, disorganizzati nelle competenze e lontani dalle esigenze dei giovani e della popolazione studentesca. Bisognerebbe dare a Palumbo una triste notizia: le mense sono chiuse. Abbiamo interessato da tempo il consigliere Liris e mediante i rappresentati di Forza Italia in Regione, vista l’inadeguatezza della maggioranza, abile nei proclami ma meno nelle risposte, abbiamo dato costantemente il nostro contributo perchè si affrontassero e risolvessero i problemi».

«E’ assurdo e vergognoso – sottolineano i portavoce di Azione Universitaria – dover ascoltare sterili e generiche difese di ufficio nei confronti di una gestione sbagliata e carente del diritto alla ristorazione da parte di Adsu e Regione. L’amministrazione comunale risulta essere “non pervenuta”, soprattutto in riferimento al mondo giovanile e universitario: le passerelle organizzate in Consiglio comunale dalla sinistra, come quella di Palumbo, al solo fine di far conoscere la propria persona, sono ulteriore dimostrazione della inettitudine della classe dirigente che oggi guida Regione e Comune.

Esprimiamo vicinanza, infine, alle operatrici e agli operatori delle mense, costretti a stare a casa per responsabilità della cattiva amministrazione. La nostra Azione continua».

In merito alle dichiarazioni rilasciate da Azione Universitaria è intervenuto Mario Schettino, segretario Giovani Democratici L’Aquila, secondo cui

«è sconfortante, per chi come noi si batte perché ai giovani sia data la possibilità di poter far valere e vedere considerate le proprie idee con criteri diversi dal compiacimento del padrino di turno, leggere la presa di posizione di Leonardo Scimia sulle problematiche delle mense universitarie».

«Scimia, piuttosto che entrare nel merito delle vere problematiche dell’Adsu e dei servizi erogati – aggiunge Schettino – si preoccupa di difendere il suo “padrino”, ovvero Guido Liris. Le proteste degli studenti, sono anche io un rappresentante, sono legittime e comprensibili e motivate dalle preoccupazioni che loro stessi avevano sollevato da mesi. Il disagio della chiusura delle mense andava evitato. La vicenda assume però aspetti inquietanti quando un esponente di un movimento studentesco antepone la difesa d’ufficio dei vertici di partito alla verità e all’interesse della categoria che rappresenta. Possibile che Scimia non si sia accorto del silenzio di Liris in questi anni sulle questioni universitarie? Non una parola contro l’Adsu e l’attuale cda nominato dalla giunta Chiodi; nessuna proposta per far funzionare meglio una struttura che non andava come doveva. Ancor più grave che lo stesso Scimia sorvoli sul fatto che nei 5 lunghi anni di governo dell’amministrazione regionale di centrodestra il suo politico di riferimento non sia riuscito (non so se ci abbia mai provato) a rimediare alla assurda vicenda».

«Il lavoro di Stefano Palumbo – aggiunge Schettino – è contraddistinto da serietà ed è fatto tutti i giorni senza la ricerca spasmodica dell’apparizione estemporanea e propagandistica. Noi lo apprezziamo e lo sosteniamo per questo e per aver portato a casa risultati concreti come il suggerimento delle soluzioni amministrative che hanno consentito all’ADSU di uscire dal pantano in cui si era ficcata sul servizio mense e la condivisione delle linee guida inserite nel documento votato (all’unanimità) in consiglio comunale. Non per questo abbiamo mai sentito il bisogno di inneggiare al suo impegno, perché siamo convinti che l’autonomia delle idee e dei programmi sia un valore da coltivare. Noi, giovani democratici, abbiamo i nostri, e tra questi c’è la proposta della Consulta giovanile, vera, partecipata, aperta alle migliori energie della città. Non una proiezione delle posizioni dei “vecchi”, come vorrebbe il centrodestra. La nostra preoccupazione è quella di vedere giovani crescere all’ombra del politico di turno nella più vecchia delle logiche; ai giovani aquilani e agli studenti universitari dico di essere protagonisti nel difficile processo di rinascita della città, ma di farlo senza lacci e senza schemi. La nostra forza sta proprio nella libertà di pensiero che solo un giovane possiede, non limitiamola e peggio ancora non deleghiamola ad altri».