Consiglio L’Aquila, D’Eramo: «Guerra aperta in Maggioranza»

22 gennaio 2015 | 15:44
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Consiglio L’Aquila, D’Eramo: «Guerra aperta in Maggioranza»

«Il capogruppo del Pd Maurizio Capri nei giorni scorsi ha tentato, con scarsi risultati, di dipingere l’operato dell’opposizione come inutile, generico, inesatto e finalizzato a rompere un non meglio specificato equilibrio di posizioni. Un tentativo mediatico, il suo, che puntava al preciso obiettivo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto ad una delle crisi politiche più gravi che sta vivendo la maggioranza di centro sinistra». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere comunale Luigi D’Eramo.

«E’ guerra aperta al loro interno – argomenta D’Eramo – da una parte c’e’ un nutrito gruppo di consiglieri comunali che chiedono un rimpasto di giunta per dare spazio alle nuove correnti aquilane del Pd, dall’altra completano il quadro i partiti minori i quali rivendicano, quasi con paura, un’autonomia maggiore se non totale dall’egemonica gestione politico/amministrativa dello stesso Pd».

«Dunque, secondo Albano e Mazzetti prima e Capri ora – aggiunge D’Eramo – la cosa migliore da fare per salvare la credibilità del loro partito è quella di aprire una polemica di bassa lega contro l’opposizione. Non raccogliamo la provocazione, perché ogni giorno lavoriamo con serietà e determinazione per portare avanti il nostro operato fatto di azioni di controllo e di proposte istituzionali che purtroppo, con sistematicità e fastidio, vengono accantonate dall’amministrazione comunale. Invitiamo quindi il Partito Democratico ad abbandonare l’infinito “toto assessori” e a inserire nell’ordine del giorno delle prossime riunioni carbonare la soluzione ai problemi che interessano la città come gestione e funzionamento dell’aeroporto, acquisizione e gestione del Progetto Case, isolatori sismici non omologabili, Accord Phoenix, ricostruzione, riunificazioni degli uffici comunali, aumento delle tasse comunali, possibile default del Comune, gestione e completamento degli impianti sportivi, immigrazione incontrollata».