Genitori vittime sisma 2009: ‘Delusi dallo Stato’

«Il nostro è uno Stato che non ci ha tutelato sotto il punto di vista fisico e sotto il punto di vista giudiziario. Siamo totalmente delusi». Lo ha detto a Campobasso, a margine di un evento organizzato dal Consiglio nazionale dei Geologi, Sergio Bianchi, presidente dell'Associazione vittime universitarie de L'Aquila, a proposito della sentenza d'Appello nel processo alla Commissione Grandi Rischi.

Nel sisma del 2009 che devastò L'Aquila, Bianchi ha perso un figlio: da Frosinone era andato a studiare nel capoluogo abruzzese.

«Esistono intercettazioni, esiste un mandante, esiste chi ha eseguito gli ordini per anestetizzare la popolazione sapendo che L'Aquila era una città universitaria dove in quel momento c'erano 27mila studenti fuori sede. E' palese la responsabilità.

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Che poi queste responsabilità vengano annullate in Appello noi ce lo aspettavamo, sapevamo che alla fine sarebbe andata così» ha detto Bianchi.

Il presidente dell'Associazione parla anche dell'attività che, insieme agli altri genitori degli studenti morti all'Aquila, sta portando avanti.

«Con i Geologi abbiamo intrapreso una battaglia per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della prevenzione. E' questo il nostro obiettivo, sperando che in futuro qualcuno riesca a salvarsi da queste catastrofi. Noi ripetiamo sempre che non sono i terremoti che uccidono, ma è l'azione dell'uomo».

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