
di Lucia Ottavi
Il ritardo degli invii dei soccorsi da parte del governo Salandra, l’opera encomiabile dei soldati, la costruzione di baracche per dare ai sopravvissuti un ricovero più sicuro, il rifiuto da parte dello stato italiano degli aiuti offerti dalle nazioni estere, sono solo alcuni degli argomenti trattati nell’incontro dibattito tenutosi domenica 11 gennaio 2015 presso la sala polivalente del centro anziani di Trasacco sul tema “13 gennaio 1915, memorie di un terremoto”.
In una sala gremita e alla presenza del sindaco di Trasacco Mario Quaglieri, del presidente del comitato per la celebrazione del terremoto della Marsica Giovambattista Pitoni, di Cesidio Taricone per la recitazione, Tito Lucarelli, in qualità di relatore, attraverso una minuziosa ricostruzione storica di tutta la vicenda dell’evento sismico, ha dato voce alla memoria del popolo marsicano, che, cento anni fa, ha provato sulla sua stessa pelle la devastante forza distruttiva della natura.
Il Dott. Lucarelli ha posto l’accento innanzitutto sul ritardo degli invii dei soccorsi da parte del governo Salandra, giunti con quasi un giorno di ritardo dal momento in cui si era verificato il sisma. “Un soccorso tempestivo – ha affermato il relatore – avrebbe potuto salvare molte vite umane sepolte sotto le macerie”. Ci sono stati uomini, però, la cui encomiabile opera di soccorso ha salvato molte vite, i soldati. “Nonostante fossero stati inviati senza attrezzi ed altri mezzi necessari per rimuovere le macerie – aggiunge Lucarelli – con le nude mani hanno profuso un impegno encomiabile nel rimuovere quell’enorme massa di calcinacci e pietre che ricoprivano molte persone, salvandone moltissime da una morte sicura. Molti di essi hanno compiuto veri e propri atti di eroismo per salvare vite umane, tanto che in seguito saranno premiati con medaglia d’oro e d’argento al valore civile. Diversi altri, purtroppo, hanno perso la vita a causa della grave polmonite contratta durante le operazioni di soccorso, svolte spesso sudati e bagnati sotto la neve e l’acqua, con temperature quasi sempre al di sotto dei 10 gradi”.
Tito Lucarelli ha inoltre messo in evidenza tutte le iniziative prese dal Governo italiano in favore dei terremotati, tra queste: la costruzione di baracche per dare ai sopravvissuti, rimasti privi di alloggi, ricoveri più sicuri rispetto alle tende militari impiantate in un primo momento come prima forma di riparo, l’avvio della costruzione di case asismiche in muratura, incentivi per la ricostituzione del parco zootecnico andato distrutto anch’esso con il terremoto e per la riparazione e ristrutturazione delle case danneggiate.
Al termine del suo intervento il relatore ha sottolineato il rifiuto da parte dello stato italiano degli aiuti offerti dalle nazioni estere.
“La motivazione – conclude Lucarelli – fu dovuta al fatto che l’Italia non voleva trovarsi nella posizione imbarazzante di ricevere aiuti da quegli stati esteri con i quali presto si sarebbe trovata in guerra”.
13 gennaio 1915 – 13 gennaio 2015. Per non dimenticare.
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