Cronaca

Grandi Rischi, Selvaggi: «Mai sentito colpevole di omicidio»

«Rispetto il dolore dei familiari delle vittime del terremoto che in aula hanno gridato 'vergogna' alla lettura della sentenza di assoluzione. Io in primo grado ero stato condannato a sei anni per aver provocato la morte dei loro cari, ma non mi sono mai sentito colpevole di omicidio. Una responsabilità della tragedia avvenuta c'è, ma non è la mia. Non auguro a nessuno la sofferenza che ho provato nel processo». Così Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ed ex direttore del Centro nazionale terremoti, in un'intervista alla Stampa.

«Questa vicenda ci impone una riflessione sul rapporto tra la scienza e una società che avrà sempre più a che fare con problemi di rischio. La popolazione aumenta e vive in aree pericolose», osserva Selvaggi. «Noi scienziati siamo chiamati a svolgere un lavoro che ha riflessi diretti sulle scelte politiche. E di problemi simili ne avremo sempre di più».

«In una area ad elevata pericolosità bisogna essere preoccupati sempre, a meno che siamo certi di vivere in una struttura sicura», spiega Selvaggi. «È risaputo che le scosse di terremoto non possono essere previste. Dopo ogni evento ci sono sempre le scosse successive di assestamenti ma non prevedibili quanto ad intensità. Quindi non possiamo fare previsioni per il futuro».

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