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Associazione 309 Martiri: «La ferita è sempre viva»

«Sono eventi che riacutizzano un dolore forte, la ferita è sempre viva e non si rimarginerà mai. Ma queste cose vanno fatte perché le future generazioni abbiano un contesto in cui si rispettino le regole». Lo ha detto Massimo Cinque, presidente dell'Associazione 309 Martiri, una delle parti civili, sull'apertura del processo di Appello, all'Aquila, ai componenti della Commissione Grandi Rischi all'epoca del sisma del 2009 in Abruzzo.

«Dobbiamo essere noi, tutti insieme, a cambiare un paese in cui regna il lassismo e il menefreghismo perché si pensa che tanto i problemi capiteranno ad altri, poi quando capita sono dolori - ha continuato Cinque - Anche nella sanità, dove lavoro, ognuno cura il proprio orticello, invece bisogna rispettare le regole e fare il proprio dovere».

Sui lavori della prima udienza, Cinque ha sottolineato che «l'acquisizione da parte della Corte del video trasmesso da Presa Diretta con la dichiarazione dell'allora vice capo della protezione civile nazionale, Bernardo De Bernardinis, secondo cui 'non ci si aspetta una crescita della magnitudo rispetto agli eventi', è un ulteriore tassello dell'impianto accusatorio». «L'intervista di De Bernardinis - ha aggiunto Cinque - conferma che gli esperti della grandi rischi hanno fornito false rassicurazioni e che la gente si fidò ciecamente».