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Aielli se ne va, «Chi sblocca il blocco dell’USRA»

Aielli se ne va e l'Ufficio speciale si blocca. «Apprendiamo con preoccupazione che da qualche giorno le attività dell'Ufficio speciale per la ricostruzione (USRA) sono completamente bloccate: nessuna concessione di contributi, nessun esame di pratiche, impossibilità di presentare i progetti compresi quelli per l'asse centrale del centro storico, indicato come prioritario, per non parlare delle altre zone della città e delle frazioni, ovviamente.

Un disastro dovuto al fatto che il direttore uscente, Paolo Aielli, era l'unico all'interno dell'USRA con potere di firma». Così si esprime in una nota, a seguito degli ultimi fatti, il gruppo civico Appello per L'Aquila.

«Questa situazione - si legge ancora - è stata evidenziata dallo stesso Aielli con una lettera inviata a varie Istituzioni solo l'ultimo giorno del suo incarico.

Un fatto gravissimo che blocca in pratica la ricostruzione, di cui qualcuno deve pur assumersi le responsabilità che sono a vari livelli.

Da contratto, Aielli avrebbe dovuto presentare le proprie dimissioni al Comune con almeno 60 giorni di preavviso: il Sindaco ha accordato invece un'uscita veloce ad Aielli. Ci chiediamo come sia stato possibile che il Sindaco, nell'accettare le dimissioni senza preavviso, non si sia prima preoccupato di analizzare quali sarebbero state le conseguenze di un USRA in vacatio di direttore. Non sapeva che si sarebbe bloccato tutto?».

«E' l'ennesima riprova di una totale incapacità amministrativa del nostro primo cittadino.

E il dott. Aielli non aveva avvertito per tempo il Sindaco di tali conseguenze? Le preoccupazioni che esprime nella lettera inviata nell'ultimo giorno del suo incarico le aveva comunicate precedentemente a qualcuno? Perché, se così non fosse, un delicato passaggio di consegne gestito con queste modalità sarebbe indice di un atteggiamento veramente poco responsabile. Attendiamo risposte: Aielli aveva precedentemente avvertito il Sindaco e i referenti del Governo circa la paralisi amministrativa che sarebbe derivata dalle sue dimissioni?

In ultimo il Governo, responsabile della nomina di Aielli a dirigere la Zecca».

«Che attenzione hanno a Roma della ricostruzione dell'Aquila? Possibile che nell'attribuire il nuovo incarico ad Aielli nessuno si sia preoccupato delle conseguenze? Che non sia stata preventivamente individuata una figura che lo sostituisse all'USRA in modo da non lasciare vacante il posto di direttore e bloccare la ricostruzione? Questa situazione fa il paio tra l'altro con quella della mancata sostituzione di Magani alla direzione regionale abruzzese dei Beni culturali che sta bloccando altri tipi di attività e pagamenti».

«La vicenda dimostra, - conclude Appello per L'Aquila - se mai ce ne fosse bisogno, sciatteria amministrativa e irresponsabilità a vari livelli. Ora leggiamo che si pensa a una "pezza" temporanea per far fronte alla situazione.

Le pezze, del resto, sono l’ordinaria amministrazione e la programmazione è un evento, a dir poco, straordinario. Tutto l’inverso di quello che dovrebbe essere. E pezza dopo pezza questa città è al declino».