100 giorni di D’Alfonso, cronaca di un «cambio di stile»

3 ottobre 2014 | 14:32
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100 giorni di D’Alfonso, cronaca di un «cambio di stile»

«Quattro giunte regionali sono state demolite, sanzionate, bocciate» dagli elettori. Un giudizio che, secondo il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, non ha «riguardato solo l’operato degli eletti, ma anche la forma di organizzazione della Regione». Per questo è necessario cambiare «stile, aggredire i problemi e davanti ai fatti lasciarsi affascinare dall’automatismo reattivo, con procedure di qualità».

Per il bilancio dei 100 giorni di attività di Governo regionale, D’Alfonso, accompagnato dagli assessori, dal presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e dai Capigruppo, si è soffermato sulla differenza di «stile» della nuova Giunta, che «ha consentito di raggiungere obiettivi fondamentali e rilevabili».

Per il presidente, ciò che è stato ottenuto in termini di risultati ha risposto a «due domande di fondo: come costruire una Regione Funzione e non finzione e cosa fare per essere legittimati».

Tra i segnali di cambio di «stile», D’Alfonso ha elencato le modalità di nomina dei tanti manager, che dovranno essere collocati negli enti partecipati. «Non solo il [i]curriculum[/i] prenderemo in considerazione, che varrà il 40 per cento della valutazione – ha detto – ma anche la piattaforma che sapranno indicare e la liquidazione avverrà soltanto dietro verifica del rilevato». Per il presidente è di tutta evidenza anche un

«disinteresse» verso «gli spazi vuoti delle nomine», così come «le spese di progettazione e direzione lavori non potranno superare il due per cento dell’intero appalto».

Il presidente ha anche annunciato novità nel cammino della squadra di Governo, che «non rimarrà ghiacciatamente uguale a se stessa». «Rivedremo le deleghe, preciseremo qualità e quantità in capo ad alcune figure della Giunta», ha spiegato, anticipando che ci sarà il

«giusto riconoscimento per l’avvocato Andrea Gerosolimo», capogruppo di Abruzzo civico. Intanto, proprio Gerosolimo dovrà occuparsi di organizzare all’Abbazia Celestinana di Sulmona un «combattimento tematico» con pensatori e intellettuali. Sarà come una Leopolda o qualcosa di più», ha specificato.

D’ALFONSO LANCIA LA «LEOPOLDA D’ABRUZZO» – {{*ExtraImg_218569_ArtImgRight_300x199_}}«Due giorni per confrontarci e per darci i voti». E’ con questo obiettivo primario che il presidente della Giunta regionale ha lanciato, nel corso della conferenza stampa, la «Leopolda d’Abruzzo», che dovrà tenersi presso l’Abbazia celestinana di Sulmona. «Una due giorni – ha detto – nella quale chiameremo a raccolta le intelligenze e i pensatori italiani per confortarci con loro sul futuro di questa regione. Ma accanto a me ci dovranno essere tutti gli assessori e tutti i vertici amministrativi della Regione Abruzzo per parlare di programmi e prospettive, ma soprattutto per dare misurabilità a quanto fatto finora. L’Abbazia celestiniana sarà dunque la nostra sede di confronto e di combattimento tematico».

D’ALFONSO: A COMUNI PERSONALE IN ECCEDENZA REGIONE – Nel parlare della riforma della macchina amministrativa della Regione Abruzzo, «un miracolo che abbiamo portato agli abruzzesi nel giro di due mesi», il presidente della Giunta regionale ha poi sottolineato che «allo stato, è alto il numero dei dipendenti che attualmente lavorano nell’Ente Regione» e che è necessario un «ulteriore passaggio di razionalizzazione della macchina amministrativa». «In questo senso – ha detto D’Alfonso – non è escluso che possiamo pensare a forme di collaborazione con gli enti locali e con i comuni, mediante specifiche convenzioni, per il trasferimento di personale in eccedenza dalla Regione Abruzzo in favore di quegli enti che vorranno aderire alle convenzioni».

{{*ExtraImg_218572_ArtImgRight_300x450_}}Novità sono state annunciate anche per i dipendenti regionali, «in numero superiore all’occorrente», secondo il presidente, che potranno essere oggetto, perciò, di convenzioni con gli enti locali e rispondere così alla loro carenza di personale. «Noi – ha detto D’Alfonso – oggi vogliamo rendere evidente che abbiamo altri 57 mesi di Governo e che abbiamo alle spalle 100 giorni di attività amministrativa, di obiettivi rilevati e di ambizione rilevata».

Il presidente, che ha prodotto, a beneficio della platea, un opuscolo di quaranta pagine, denominato “Rapporto Abruzzo, 100 giorni di Funzione Regione“, ha elencato i punti qualificanti della sua «quotidiana, incessante, ambiziosa attività progettuale». Si va dal Dpfr varato dalla Giunta regionale, «per la prima volta», entro il mese di settembre, che contiene la «cristallizzazione di ciò che ci sta a cuore», alla questione del commissariamento sanitario. «Noi – ha aggiunto il governatore – non abbiano paura dell’autonomia sanitaria e il mese di dicembre non sarà neutro per il recupero di dell’autonomia, siamo potentemente in cammino».

Il presidente ha poi rivendicato con forza la «capacità di definire priorità e adottare gli atti conseguenti sulla Val Di Sangro». In merito ha annunciato per il 15 ottobre un nuovo sopralluogo con il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. Quindi la banda ultra larga e i 171 milioni drenati in favore dell’Abruzzo per i depuratori: «E’ immorale fare messa ad agosto perché l’acqua non è balneabile – ha polemizzato – bisogna agire per tempo».

Altro risultato importante «di accelerazione di attività è la pista ciclabile più lunga d’Italia che sarà realizzata in Abruzzo con una dotazione finanziaria complessiva di 60 milioni di euro».

Quindi il presidente ha citato il «grande lavoro» della riorganizzazione della macchina amministrativa, con un «taglio drastico delle direzioni e dei direttori che passano da 14 a 7, il direttore generale e i commissari realizzatori». Entro dicembre saranno completati i dossier dei porti abruzzesi per varare i piani regolatori collocati al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Infine la legge che punta ad azzerare i tempi di istruttoria per la vita delle imprese. «Stiamo predisponendo un menù di convenienze per chi vuole venire ad investire in Abruzzo – ha concluso D’Alfonso – chi vuole farlo ha diritto a un patto per i tempi di istruttoria».

I COMMENTI

PAGANO: «SOLO EFFETTI SPECIALI, GOVERNATORE DISTANTE DAI PROBLEMI» – «Anche oggi il presidente Luciano D’Alfonso ci ha stupito con una conferenza stampa imbottita di effetti speciali. Tolti i quali restano purtroppo solo cicaleccio e nulla di concreto per l’Abruzzo: così proprio non va». Lo sostiene il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che commenta la conferenza stampa di Luciano D’Alfonso tenutasi stamane a Pescara sui 100 giorni dal suo insediamento a Palazzo Silone. «Se per D’Alfonso il nuovo stile amministrativo è annunciare e promettere, ma non realizzare, certamente è ancora distante dal modello di amministrazione regionale efficace e produttivo. Egli – aggiunge Pagano – dimentica ancora una volta che il Consiglio regionale ha una funzione fondamentale, prevista dalla Costituzione, cioè legiferare. Se pensa di amministrare la Regione utilizzando la sintomatologia “dell’uomo solo al comando” a colpi di direttive e oracoli, esautorando l’Assemblea regionale, D’Alfonso è partito male. Confonde, evidentemente, il ruolo di Governatore con quello del Mago Merlino». «Finora – aggiunge Pagano – la sua azione legislativa si è distinta soltanto in due occasioni: nomina di un direttore generale di fiducia e incardinare nello Statuto regionale la figura del Sottosegretario cucita per il suo amico di partito. È questa la Regione funzione? In Abruzzo – conclude Pagano – non abbiamo solo l’ex Cofa di Pescara o la Fondo Valle Sangro, che sono soltanto l’emblema di una burocrazia acefala, ma albergano problemi che vanno affrontati con coraggio e senza perdite di tempo: dalla sanità allo sviluppo economico, temi che D’Alfonso evidentemente sorvola perché non fanno camminare la sua macchina del consenso».