L’Aquila cade a pezzi, ma non il Sexy Shop

24 settembre 2014 | 16:39
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L’Aquila cade a pezzi, ma non il Sexy Shop

Nel corso principale di un centro storico dopo oltre cinque anni ancora tutto puntellato e in gran parte inagibile con le pratiche per la ricostruzione bloccate, spunta fuori un sexy shop.

Accade a Paganica, la frazione più popolosa del comune dell’Aquila con le sue circa 7mila anime prima del disastroso terremoto del 6 aprile 2009. Ed ora come tutto il cratere del sisma alle prese con una difficile azione di rilancio infrastrutturale, sociale ed economico.

A segnalare l’apertura del sexy shop, che fa parte di un franchising nazionale, un gruppo di cittadini, i quali colgono l’occasione per denunciare lo stallo della ricostruzione del centro storico più importante dopo quello dell’Aquila: «Non siamo preventivamente contro l’apertura di un sexy shop in centro – spiega un gruppo di persone – ma rileviamo che il Comune non dovrebbe autorizzare solo queste attività commerciali ma anche dare il via alla ricostruzione ferma invece al palo in un paese in centro storico in larghissima parte inagibile. E con la prospettiva di vedere la piazza che con il corso e il quartiere di Sant’Antonio che prima del sisma erano il cuore pulsante di Paganica con le circa 20 attività commerciali, ricostruita tra dieci anni».

Il sexy shop sta per avere le ultime autorizzazioni: sta per aprire in corso Umberto I, dove c’é un solo negozio, un esercizio commerciale che fa pasta all’uovo, nelle vicinanze della chiesa, inagibile. L’iniziativa imprenditoriale è di un giovane aquilano che vuole mantenere l’anonimato, il quale ha sottolineato di aver bisogno di lavorare e di aver pensato a questo genere di attività che a suo avviso nel territorio aquilano può essere accolta favorevolmente e produrre frutti economici.