Cronaca

Uccisione orso, Lega del Cane parte civile nel processo

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento a carico dell'operaio indagato per aver ucciso a colpi di fucile l'orso marsicano ritrovato morto il 12 settembre scorso su una pista ciclabile a Pettorano del Gizio, nell'aquilano.

L'uomo - che nei giorni precedenti aveva dichiarato di essersi ferito dopo un incontro ravvicinato con un orso - rischia una condanna da 4 mesi a 2 anni di reclusione.

«La LNDC è costernata di fronte a tutto quanto è avvenuto negli ultimi mesi. Si è assistito a peggio, dall'incompetenza di una Provincia nel gestire la ben nota vicenda di Daniza, ai ritrovamenti di animali massacrati appartenenti a specie protette come i lupi, dai plantigradi avvelenati o presi a fucilate, fino ad arrivare alle farneticazioni di un sindaco, quello di Verona per l'esattezza, a caccia di voti oltre che di animali e al totale immobilismo del Ministero dell'Ambiente».

«Comune denominatore - prosegue la Lega - di questi vergognosi eventi è lo spregio delle leggi internazionali, nazionali e dei regolamenti comunitari che delineano lo status delle specie particolarmente protette. Tutte queste deprecabili azioni, oltre penalmente rilevanti, saranno probabile fonte di sanzioni europee, infrazioni delle quali ormai parrebbe in Italia ci si stia abituando».

«L'intervento legale della Lega Nazionale del Cane nel processo relativo all'uccisione dell'orso in Abruzzo - conclude l'associazione -, oltre che una punizione per il reo vuol essere anche un segnale forte nonché un monito per tutti coloro che perseverano nel considerare gli animali indegni di protezione».