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Orso morto, Pro Natura: «Bracconieri troppo liberi»

«Avevamo sperato che l'esame della carcassa di orso rinvenuta alcuni giorni fa nelle campagne di Pettorano escludesse la mano dell'uomo. Invece dobbiamo constatare ancora una volta come la stupidità umana, l'ignoranza e la protervia, albergano ancora nelle nostre zone».

Lo afferma il rappresentante di Orsa Pro Natura Peligna, Lucio Gabrieli, il quale ricorda come già da due anni avevano denunciato e documentato la presenza di bracconieri nella zona pedemontana del Genzana, con raid notturni a caccia di cinghiali, ma anche di cervi e caprioli.

«Non ci risulta che qualcosa sia cambiato - prosegue Gabrieli - né sono stati effettuati controlli accurati ai ristoranti che offrono condimenti a base di cervo o di cinghiale fuori del periodo in cui è aperta la caccia. Ma nemmeno controlli sui redditi e perquisizioni domiciliari a quegli individui noti e più volte segnalati, alla ricerca di armi illegali nelle loro abitazioni e pertinenze. La sottovalutazione da parte delle autorità competenti - prosegue l'ambientalista e animalista - e la sostanziale tolleranza esistente tra le popolazioni verso i reati di bracconaggio al cinghiale, sono la premessa alla certezza dell'impunità di chi ogni notte, armato di carabina, batte le strade frequentate dalla fauna selvatica».

«Anche le recenti dichiarazioni dei comitati anti-orso, frutto di paure immotivate non supportate da nessuna prova o testimonianza che attribuisca all'orso attacchi all'uomo, possono alimentare le fantasie malate di chi si erge a paladino dei pollai», dice ancora Gabrieli che conclude: «I danni dell' orso vengono regolarmente risarciti dalla regione e non c'è alcun motivo di lamentarsi per un pollaio distrutto. Nemmeno milioni di galline o di ovini possono eguagliare il valore di un orso in via di estinzione e della cui salvaguardia tutti dovremmo sentirci partecipi».