Politica

Orso morto, «Sotto c’è rete maltessuta di organizzazione»

«Per la sventurata coincidenza tra i fatti dell'orso trentino Danica e gli episodi occorsi nel territorio di Pettorano sul Gizio, si è avuta una cuspide di amplificazione mediatica. Sopite le polveri sollevate dai clamori si possono leggere, purtroppo, elementi di non adeguata gestione del territorio, o almeno di mancanza di coordinamento sinergico fra le istituzioni che sovrappongono la propria competenza nella gestione del plantigrade».

E' il commento dell'assessore Mario Mazzocca che evidenzia come la grave assenza della Regione Abruzzo sino ad ora registrata, si sia riverberata in particolare a danno del corretto funzionamento del PATOM (Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano), un accordo istituzionale cardine per la conservazione della specie.

«Oggi - ha aggiunto l'assessore - è necessario imprimere una svolta di ampio respiro ricostruendo l'immagine e la sostanza dell'Abruzzo come Regione Verde in grado di tutelare il proprio cospicuo patrimonio di biodiversità. Occorre recuperare l'immenso valore della presenza dell'orso sulle nostre montagne avviando una serie di misure coordinate per combattere la mortalità illegale, per permettere all'orso di espandere il proprio areale, creando purtuttavia le condizioni giuste per la convivenza con l'uomo mediante un pieno coinvolgimento dei portatori di interesse e delle comunità locali».

«Con il Presidente D'Alfonso e l'Assessore alle Aree Protette Donato Di Matteo - ha concluso Mazzocca - lavoreremo per ridare alla Regione Abruzzo il necessario ruolo di "cabina di regia" delle istituzioni coinvolte, per rilanciare il PATOM e l'operatività sul territorio che ne deriverà, nel rispetto delle competenze e con le giuste rinnovate professionalità».