Come far ripartire l’Abruzzo industriale in poche mosse

13 settembre 2014 | 10:43
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Come far ripartire l’Abruzzo industriale in poche mosse

«Ripartire dall’industria o l’Abruzzo non ce la farà a creare occupazione». Il segretario regionale della Cisl, Maurizio Spina, illustra la sua proposta per far sì che l’Abruzzo diventi «una regione più attrattiva per nuovi investimenti, come è avvenuto in Austria per la Carinzia» e lancia in tal senso un appello al governatore Luciano D’Alfonso, che ha il compito di «realizzare un nuovo patto per il lavoro e l’economia, che chiami tutti i soggetti a fare la propria parte».

Il punto della situazione sul sistema produttivo abruzzese è stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Pescara, cui ha preso parte anche l’economista Giuseppe Mauro, secondo cui «l’Abruzzo vive un periodo di stagnazione, come dimostrano i dati economici ed occupazionali: il Pil dal 2001 al 2013 è diminuito mediamente del 2%».

«Gli effetti negativi della crisi – ha aggiunto il docente universitario – si sono riflessi soprattutto sul mercato del lavoro, che negli ultimi cinque anni, dal 2008 al 2013, ha perso 12 mila occupati nel settore dell’industria. Non siamo una regione del Mezzogiorno grazie alla tenuta del settore industriale, per cui rilanciare l’industria deve essere il punto saliente delle scelte per politiche per lo sviluppo regionale, avendo l’apparato produttivo abruzzese delle specificità territoriali a cui il mondo della politica deve dare risposte concrete». Dati alla mano, Spina ha sottolineato che «il sistema industriale abruzzese è ancora determinante per lo sviluppo della nostra regione, ma risente di un tessuto produttivo fortemente parcellizzato e non pronto a raccogliere le sfide competitive che il mercato globalizzato ci impone».

Da qui la necessità di «intraprendere un nuovo cammino di crescita in Abruzzo, rafforzando la propensione all’esportazione, visto che i consumi interni continuano a scendere».

La proposta della Cisl per una regione «più attrattiva» prevede di «individuare di aree attrezzate; garantire una politica fiscale di vantaggio da parte dei Comuni interessati, tempi certi sulle procedure da parte della Regione e una politica contrattuale delle parti sociali di vantaggio per limitare i costi di avviamento delle nuove attività».

A D’Alfonso va il compito di «creare una ‘Regione Amica delle grandi imprese nazionali e multinazionali’ dando continuità nei rapporti e risposte concrete ai problemi. Diamo impulso al Piano ‘Garanzia Giovani’ – ha aggiunto il segretario della Cisl – e si firmi il protocollo di impegno delle parti sociali, come proposto dallo assessore al lavoro. Sulle politiche di sviluppo è importante che la Giunta riveda subito la legge 40 a partire dal potenziamento delle reti d’impresa e del ruolo del Polo per l’internazionalizzazione».

Ancora: «completare l’apparato infrastrutturale, sbloccare i lavori pubblici, garantire la continuità del finanziamento per la ricostruzione dell’Aquila e l’utilizzo delle risorse per la sicurezze nelle scuole, intercettare le risorse indirette nazionali e comunitarie istituendo un [i]task-force[/i]».

«Ci aspettiamo che D’Alfonso convochi le parti sociali su proposte concrete per dare una svolta alle politiche industriali e creare occupazione in Abruzzo e la Cisl – ha concluso Spina – è pronta ad assumersi le proprie responsabilità».