
di Giovanni Baiocchetti
Dal 2012 ActionAid investe su L’Aquila adottando l’istituto comprensivo “Gianni Rodari” per sostenere i circa mille alunni e formare insieme gli italiani del futuro con tante iniziative. L’ultima, in termini di tempo, ieri mattina, quando i bambini della scuola elementare di Pagliare di Sassa, insieme all’attrice torinese Stefania Rocca, ai volontari di ActionAid e agli insegnanti, sono andati nel centro storico dell’Aquila, precisamente a Piazza San Filippo, a girare un cortometraggio.
«Un filmato che – spiega Sara Vegni, Referente Territoriale ActionAid a L’Aquila, al Capoluogo – non prevede uno studio precedente di copioni, per essere il più naturale possibile».
Ma cosa ha fatto finora ActionAid per i bambini del capoluogo abruzzese? Attraverso il progetto “L’Italia del futuro”, già attivo dallo scorso anno, l’organizzazione si propone di coprire il 50% dei costi di mensa per dieci famiglie dell’Istituto, i costi di trasporto per altre dieci, oltre a fornire percorsi di alfabetizzazione finanziaria ad altrettanti nuclei, al fine di comprendere e analizzare la modulistica scolastica, comunale e del settore pubblico in generale.
E non è tutto: ActionAid ha anche attivato un monitoraggio degli sprechi nelle mense scolastiche dell’Aquila tramite una Commissione Mensa dei Ragazzi costituita da insegnanti, attivisti e due bambini in rappresentanza di ogni plesso scolastico. Al centro di questa azione vi è un’attenzione particolare all’alimentazione giusta e sana: per questo all’interno della scuola sono proposti percorsi di educazione alimentare che invitano al consumo di prodotti locali di stagione e di conoscenza delle risorse del proprio territorio rivolti agli alunni e ai loro genitori.
Un’altra caratteristica dell’Istituto “Gianni Rodari” è la presenza di bambini stranieri, che costituiscono circa il 10% degli alunni della scuola aquilana. Per garantire la loro integrazione, ActionAid sostiene servizi di mediazione linguistica e di traduzione multilingua della modulistica e della documentazione scolastica. Inoltre, per avvicinare i bambini aquilani al resto del mondo e favorire il dialogo interculturale, si è deciso di promuovere un gemellaggio fra l’Istituto “Rodari” e una scuola del Kenya, con lo sviluppo della piattaforma “Amici di Penna”, attraverso la quale i bambini africani e italiani potranno conoscersi raccontando le proprie esperienze e abitudini di vita.
Un’altra area d’intervento che l’organizzazione ha individuato per il territorio aquilano è quella dell’accesso alla cultura: dopo il terremoto, infatti, la biblioteca provinciale ha riaperto offrendo, però, un numero limitato di servizi. Per questa ragione ActionAid sosterrà “Bibliobus” e “Ludobus”, due autobus speciali che gireranno per la città e in prossimità degli istituti negli orari di uscita dalla scuola.
Attenzione anche al divertimento dei ragazzi: per garantire a tutti la possibilità di accedere ad attività sportive e ludico-ricreative che vadano oltre le due ore garantite dal Ministero dell’Istruzione in orario scolastico, l’associazione permetterà a quaranta bambini della scuola aquilana che si trovano in difficoltà economica di frequentare un corso di rugby. Infine, attraverso la piattaforma ActionAid “Nei panni dell’altra” e la creazione del “Consiglio cittadino dei ragazzi”, l’organizzazione coinvolgerà i minori aquilani nella lotta agli stereotipi di genere e nella condivisione della ricostruzione fisica, sociale e culturale della propria città insieme alle istituzioni comunali.
Proprio la ricostruzione, in particolare quella degli istituti scolastici, è oggi al centro dell’azione di ActionAid a L’Aquila. Ad oltre cinque anni di distanza dal terremoto, sono seimila i ragazzi aquilani che non possono ancora frequentare una vera scuola ma sono costretti a seguire le lezioni nei MUSP (Moduli ad uso scolastico provvisorio). Attraverso l’hashtag #matteofaiscuola, l’associazione sta sollecitando un’azione immediata del Governo rendendosi promotrice di una ferma richiesta all’esecutivo Renzi per un piano strategico che legittimi l’utilizzo dei 37 milioni di euro stanziati, ma dormienti, per la ricostruzione delle scuole aquilane, dando avvio ai bandi di gara, alla scrittura dei capitolati e all’affidamento dei lavori.