Cronaca

L’incubo delle prostitute ha un volto

Un 34enne di Francavilla al Mare (Chieti) è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Pescara perché ritenuto responsabile di violenze sessuali e rapine commesse ai danni di prostitute. Un «seriale», dicono i militari dell'Arma, coordinati dal capitano Claudio Scarponi, che era «l'incubo delle prostitute».

L'uomo, disoccupato e celibe, sarebbe responsabile, secondo le accuse, di una violenza sessuale brutale ai danni di una prostituta romena messa a segno il primo luglio e di un tentativo di violenza ai danni di una seconda prostituta, anche lei romena, avvenuta a dicembre scorso. I fatti contestati si sarebbero verificati nella stessa zona, in un punto isolato di San Silvestro, tra Pescara e Francavilla. La ricostruzione è dei carabinieri, che hanno ricevuto la denuncia della prima ragazza e poi, nel corso delle indagini, hanno raccolto anche il racconto della seconda prostituta, sospettando che potesse trattarsi dello stesso responsabile.

La prima vittima, che lavora nella zona della pineta sud, ha raccontato di essersi appartata con un uomo per una prestazione sessuale, dopo aver contrattato. Poco dopo, tuttavia, secondo il racconto, la ragazza avrebbe capito che qualcosa non andava perché l'uomo avrebbe raggiunto una zona diversa da quella pattuita, le avrebbe strappato dalle mani il telefono, avrebbe bloccato le portiere e l'avrebbe violentata per un'ora, creandole lesioni che successivamente sono state dichiarate guaribili in venti giorni. Quando l'ha lasciata andare l'avrebbe minacciata di morte, ordinandole di non raccontare nulla, ma lei si è rivolta ai carabinieri, spinta da un'amica, e ha presentato una denuncia molto dettagliata, fornendo anche una parte del numero di targa dell'utilitaria grigia del presunto stupratore e raccontando che l'uomo aveva un tatuaggio, oltre a descriverlo perfettamente.

Nel giro di 24 ore i carabinieri sono risaliti al sospettato grazie a quel numero parziale di targa e, nel corso delle indagini su questo episodio, hanno ascoltato anche altre ragazze, tra cui una prostituta che ha riferito di essere stata vittima di un tentativo di violenza a fine dicembre, nei giorni vicini a Natale, ma di essere riuscita a liberarsi dall'uomo, secondo il racconto armato di pistola, tirandogli un pugno sul naso. La dinamica secondo gli investigatori era la stessa, dal contatto con la donna in strada fino all'allontanamento in campagna. A casa del 34enne sospettato è stata trovata la scacciacani priva di tappo rosso che, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbe stata usata in quell'episodio.

L'uomo, finito in carcere su disposizione del gip Gianluca Sarandrea (il pm è Valentina D'Agostino), deve rispondere di violenza sessuale, tentata rapina a mano armata, sequestro di persona e minacce aggravate e avrebbe precedenti specifici.

I militari dell'Arma, come hanno spiegato in conferenza stampa Scarponi e il tenente Antonio Di Dalmazi, non escludono che possano esserci stati altri episodi.