Politica

«Il consigliere straniero è consigliere a tutti gli effetti»

Riconoscimento dello status di consigliere nella pienezza delle sue funzioni e, conseguentemente, pieno titolo a partecipare alle riunioni delle Commissioni e alle conferenze dei capigruppo, oltre che a presentare richieste di accesso agli atti con i poteri concessi agli altri consiglieri.

È quanto ha stabilito, con proprio decreto sottoscritto quest’oggi, il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, in riferimento alla posizione del consigliere straniero.

«Il consigliere straniero aggiunto – si legge nel documento a firma di Benedetti – è componente di diritto di tutte le Commissioni consiliari, in quanto articolazioni del Consiglio comunale e in ragione del fatto, non secondario, che non avrebbe senso partecipare ai lavori del Consiglio senza un’adeguata conoscenza delle deliberazioni già discusse e approfondite nelle singole Commissioni. Al medesimo consigliere, alla luce dello Statuto Comunale, non è tuttavia riconosciuto il diritto di voto né, fino a nuove disposizioni, il diritto a esigere il gettone di presenza».

Il decreto, che ridefinisce contestualmente la composizione delle Commissioni, ricorda in premessa, oltre ai riferimenti normativi contenuti nel Testo unico degli enti locali (Tuel) e allo Statuto comunale, il parere reso dallo stesso Ufficio di Presidenza durante la seduta consiliare dello scorso 12 giugno.

«Si tratta di una decisione che ho assunto autonomamente, - ha dichiarato Benedetti – nella consapevolezza che si tratta di un atto, politico e giuridico, del tutto dirompente. Credo, tuttavia, che, alla luce del sostegno che si riscontra nella normativa e in forza dei pareri espressi dagli organismi preposti, alla figura del consigliere straniero vada conferita una pienezza di ruolo e di funzioni in assenza dei quali sarebbe destituita di significato. Ricordo che la nomina è frutto di un’elezione democratica e che, pertanto, il consigliere straniero aggiunto è a tutti gli effetti rappresentante di una parte, consistente e produttiva, della nostra comunità. Alla luce di quanto statuito si aprono una serie di possibilità, a cominciare da quella, già attuata nel Comune di Roma, che il consigliere aderisca a un gruppo consiliare. Credo molto in questa iniziativa – ha proseguito Benedetti – in quanto conferisce ulteriore pienezza democratica al massimo organo rappresentativo della città. Per questa ragione inviterò la presidente della Commissione consiliare Affari istituzionali e Regolamenti ad avviare una discussione relativa alla necessaria modifica dello Statuto comunale, al fine di inserirvi questi principi e queste disposizioni. Il consigliere straniero che, per quanto mi riguarda, è un consigliere e basta, ha diritto ad avere tutti gli strumenti cognitivi e dialettici per poter affrontare le discussioni degli argomenti iscritti all’ordine del giorno nelle sedute consiliari».

«Pertanto – ha concluso Benedetti – mi sono assunto la responsabilità di decretare la sua partecipazione a tutti gli organismi in cui si articola il Consiglio, dove avrà modo di conoscere e approfondire gli argomenti in discussione, oltre che di confrontarsi e presentare proposte, riconoscendogli di conseguenza, al pari dei colleghi, la facoltà di procedere alle richieste di accesso agli atti amministrativi con i poteri riconosciuti dalla legge».