Strade abbandonate, emergenza Simbruina

5 luglio 2014 | 13:54
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Strade abbandonate, emergenza Simbruina

di Gioia Chiostri

Il caso della strada provinciale Simbruina nell’agenda degli interventi di soccorso del Governo Regionale. E’ un fatto recente che il neo presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, abbia dato adito all’ idea di realizzare una mappatura dettagliata di strade e scuole bisognose di aiuti economici in vista della dismissione delle Province. E’ sempre stata di quest’ultime, infatti, la competenza dei lavori di manutenzione, almeno fino ad ora. La data della loro capitolazione si avvicina e ciò comporterà la creazione di un filo diretto fra Regione e comuni da un lato, ma interventi finanziari mirati dall’altro. Tante le grida d’aiuto che hanno superato la cinta provinciale. Una, in particolare, s’inserisce in quest’ambito.

La strada provinciale 63 Simbruina, che collega i comuni di Capistrello e Filettino, è in piena emergenza. Come si può notare dalla foto, la via di montagna risulta in parte disastrata e impercorribile. Richiederebbe, a detta del consigliere comunale di Capistrello, Alfio Di Battista, «un intervento urgente, che venga dall’alto». Sua la lettera indirizzata a Luciano D’Alfonso. Lo scopo è quello di riaccendere l’attenzione su una via di comunicazione abbandonata a sé stessa.

«E’ una strada di montagna – spiega il consigliere a [i]IlCapoluogo.it[/i] – inserita in un contesto naturalistico unico tra Abruzzo e Lazio, e rappresenta a tutt’oggi un elemento attrattivo al fine di un turismo di qualità a basso impatto ambientale. Come già illustrato dal sindaco di Filettino, Paolo De Meis, e dall’ex sindaco di Capistrello, Alberto Scatena, i tagli ai bilanci provinciali hanno determinato negli ultimi anni un progressivo abbandono dell’arteria che oggi non beneficia più neanche di un minimo di manutenzione».

La situazione si sarebbe ulteriormente aggravata, inoltre, a causa di smottamenti e frane che l’hanno resa, via via, sempre più impraticabile. Perché la strada dovrebbe godere di un intervento mirato? «Le ragioni per cui la Simbruina deve tornare ad essere fruibile sono diverse. Innanzitutto per le attività economiche legate all’allevamento e all’industria boschiva, ma per ragioni dettate dalla necessità, per gli abitanti del versante laziale dei monti Simbruini, di poter raggiungere senza impedimenti l’ospedale di Avezzano, dopo che quello di Alatri è stato chiuso. In buona sostanza, quando il Governo delibererà in favore delle regioni, bisognerà avere i progetti già pronti in tasca per attirare le risorse finanziarie finalizzate a queste tematiche».

D’Alfonso, d’altra parte, è stato categorico: «bisogna elaborare nel dettaglio perizie tecniche specifiche sullo stato delle singole strade e sulle scuole in modo da essere immediatamente operativi e pronti nel momento in cui il Governo nazionale decide di liberare alcune risorse specifiche». Fra tante grida d’aiuto, come si farà a decidere a quale tendere le orecchie? Si auspica non varrà la misura del chi ha più fiato in gola.

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