Cronaca

Blitz a L’Aquila, Chalet della Villa centrale della droga

Lo storico bar chalet della Villa Comunale dell'Aquila, in pieno centro storico, trasformato in una centrale per lo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina in particolare.

A scoprire il cospicuo e redditizio 'giro' di droga sono state le indagini coordinate dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Savino Guarino, e condotte dal tenente colonnello Andrea Ronchey e dal capitano Roberto Ragucci, del Reparto operativo e del Nucleo investigativo dell'Arma dell'Aquila.

{{*ExtraImg_207961_ArtImgCenter_500x375_}}In base al voluminoso materiale probatorio il pm Roberta D'Avolio, titolare dell'inchiesta, ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale, Guendalina Buccella, cinque misure cautelari. L'operazione, le cui indagini sono iniziate nel settembre scorso, è scattata all'alba e sono ancora in corso perquisizioni domiciliari tra L'Aquila e la Marsica con l'ausilio dei cani antidroga del Nucleo cinofili dei carabinieri di Chieti.

Dodici, in tutto, gli indagati, mentre le misure cautelari riguardano Alessandro Ettorre, 43 anni, El Habib El Allam, cittadino marocchino di 38 anni residente ad Avezzano per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere; arresti domiciliari per Silvio Barone, titolare, in passato, di un noto bar alla periferia ovest della città.

{{*ExtraImg_207941_ArtImgCenter_500x375_}}Le altre due misure cautelari che prevedono l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sono state emesse nei confronti di Antonio Calvisi, 63 anni, di Barisciano (L'Aquila), titolare del bar chalet della Villa Comunale, e di Nermin Dashi, 30enne kosovaro residente in città.

In particolare, stando agli accertamenti dei carabinieri, il titolare del bar chalet della Villa avrebbe fornito al marocchino la necessaria copertura logistica per la sua attività illecita, garantendo che le cessioni di stupefacenti avvenissero al riparo da occhi indiscreti. Circa 50, comunque, gli episodi contestati agli indagati, non tutti, tuttavia, avvenuti all'interno o nei pressi dello chalet, ma anche in luoghi estemporanei di volta involta individuati durante contatti telefonici tra spacciatori e clienti.

Tra questi anche numerosi insospettabili, tra cui un medico aquilano, tutti segnalati alla prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.

Nel corso dell'attività di indagine i carabinieri hanno sequestrato complessivamente circa 50 grammi di cocaina. L'incipit dell'attività investigativa aveva avuto il suo inizio nell'attenta analisi dei soggetti di etnia maghrebina controllati in città nel corso del 2013 che ha consentito ai carabinieri di individuare sin da subito in El Abib El Allam uno dei principali fornitori di stupefacente.

L'uomo, infatti, stando a quanto accertato dagli investigatori, forte della sua appartenenza ad una comunità come quella maghrebina presente nella Marsica, aveva la possibilità di approvvigionarsi di cocaina con assoluta facilità e con una frequenza tale da far registrare trasferte pressoché quotidiane verso L'Aquila.

LA PRECISAZIONE DEL LEGALE DI ANTONIO CALVISI - «Il mio assistito non è il titolare del bar chalet alla Villa Comunale come è stato erroneamente riportato. Il titolare è Franco Calvisi, persona comunque estranea ai fatti contestati». E' quanto precisa l'avvocato Maurizio Capri, legale di fiducia di Antonio Calvisi conosciuto come "Tonino", raggiunto dalla misura cautelare dell'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, a firma del Gip del Tribunale dell'Aquila, a seguito di un'attività antidroga portata a termine stamani dai carabinieri del Reparto operativo dell'Aquila e conclusasi con l'arrestato di tre persone di cui due in carcere ed una ai domiciliari, oltre ad un'altra misura sempre dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Antonio Calvisi è tuttavia dipendente del bar chalet della Villa Comunale.