
di Roberta Galeotti
Andrea Gerosolimo gioca tutte le sue carte e dopo lo straordinario risultato ottenuto in Regione torna all’attacco dell’amministrazione provinciale.
Per capire bene gli ‘equilibri’ dell’ente in dismissione facciamo un passo indietro e torniamo al Consiglio provinciale eletto nel 2010, in cui Gerosolimo appare come capogruppo dell’Udc insieme al componente del gruppo Emilio Cipollone.
La forza politica era rappresentata in giunta dalla signora Gerosolimo, Marianna Scoccia, che ha avuto la buona grazia di dimettersi durante la fase della campagna elettorale regionale in cui il marito si è candidato a supporto del candidato presidente di centro sinistra Luciano D’Alfonso nella lista Abruzzo Civico.
Eletto con oltre 5000 voti, il rampante peligno, in questi giorni in cui ha rischiato di essere nominato assessore regionale, è tornato all’attacco della Provincia e, di tutta risposta, il presidente provinciale Antonio Del Corvo ha rimosso l’assessore di La Destra Luigi D’Eramo per fare spazio al nome che il gruppo di Gerosolimo vorrà indicare per l’esecutivo.
Qualche esponente di Forza Italia ha criticato ferocemente questo appiattimento del presidente Del Corvo che, sembrerebbe schiacciato tra le amministrazioni comunali di sinistra e il nuovo governo regionale targato Pd.
Ma il presidente, sentito dal Capoluogo, risponde che «Forza Italia, con cinque consiglieri più Paolo Federico, che si definisce appartenente al partito ma che non è mai veramente confluito in esso, ha quattro assessori in giunta con una grande sproporzione». La rimozione di D’Eramo, in quota Forza Italia, sarebbe un modo per riproporzionare le rappresentanze.
Non si meraviglino i nostri politici se la gente si allontana sempre di piu dai giochi di palazzo e di potere. Siamo pronti a prendere atto che non esistono più i partiti e le loro ideologie, ma un balletto di tale sfrontatezza tra gli enti, i partiti e gli orientamenti politici, lascia alquanto basiti.
In Consiglio regionale vedremo il consigliere neo eletto Gerosolimo sedere sugli scranni della maggioranza di centro sinistra, mentre in Consiglio provinciale lo vedremo sedere in maggioranza tra i colleghi del centro destra.
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