Cronaca

D’Alfonso prosciolto

E' definitivo il non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste» per il neogovernatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso in riferimento all'inchiesta sull'urbanistica della procura di Pescara: lo ha deciso la Cassazione.

I supremi giudici hanno infatti respinto il ricorso del pm contro il proscioglimento emesso dal gip il 4 aprile 2013.

Per questa inchiesta, D'Alfonso (Pd) si era dimesso da sindaco di Pescara. Alle scorse regionali è stato eletto governatore dell'Abruzzo.

Insieme a quello di D'Alfonso, è divenuto definitivo anche il proscioglimento per le altre persone indagate nella stessa inchiesta: Guido Dezio, Licio Di Biase, Vincendo Dogali, Giuseppe Bruno, Alfio Sciarra, Lorenzo Di Properzio, Giovanni Di Vincenzo, Michele D'Andrea, Franco Lamante, Ennio Chiavaroli, Gaetano Silveri, Nicandro Buono, Nicola Ferrara, Nicola Di Mascio, Alessandro Di Carlo e Franco Olivieri.

Le accuse, a vario titolo, erano di corruzione e concussione per lavori concessi e promessi in cambio di favori, secondo quanto aveva sostenuto la procura. Una tesi che è stata disattesa dalla Sesta sezione penale della Cassazione con il verdetto emesso questa sera dal collegio presieduto da Alfonso Di Virginio. I fatti addebitati si riferivano ad un periodo compreso fino al 31 dicembre 2006 e riguardavano gli accordi di programma (circa una ventina) per il biennio 2006-2008 del Comune di Pescara.