Politica

Regione Abruzzo, il passaggio di consegne

Un nuovo Abruzzo all'orizzonte. Stamattina è avvenuto l'atteso passaggio di consegne fra l'ex governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Fi) e il suo 'erede', eletto dal popolo il 25 maggio scorso, Luciano D'Alfonso (Pd).

{{*ExtraImg_205547_ArtImgCenter_500x373_}}«Questo passaggio di consegne - ha spiegato D'Alfonso - sarà per la prima volta sancito da una giunta che focalizzerà i contenuti. Saremo rigorosi prima di tutto con noi stessi e poi con la struttura funzionaria della Regione Abruzzo». «Non ci saranno - ha aggiunto - mai più delibere fuori sacco. Se succedesse un fatto implacabile, solo la presidenza potrà presentare la delibera fuori sacco: è un calcio alla programmazione».

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Il neo governatore ha colto l'occasione per ricordare una figura fondamentale per l'Abruzzo di ieri, quale Emilio Mattucci. «E' stato - ha detto - il presidente più longevo».

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«Valorizzeremo le conferenze nazionali e internazionali - ha aggiunto D'Alfonso - perché è proprio da lì che passa l'approvazione. Non possiamo essere una regione junior, ma dobbiamo diventare una regione senior, puntuale ed affidabile. I confronti a nostro discapito con le altre regioni devono essere vinti». «Bisogna poi - ha continuato D'Alfonso a margine della cerimonia del passaggio di consegne - comunicare alle imprese che vale la pena progettare e affidarsi al potere pubblico principale. Velocità, funzionalità, comodità le parole d'ordine. Altrove, in Europa, le regioni sono capaci di farlo: ergo, dobbiamo farlo anche noi».

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I PROGETTI - Previsti investimenti per 2 miliardi di euro spalmati nei prossimi 7 anni. Programmatica, inoltre, l'idea di creare delle giunte tematiche per approfondire questioni che non «sono ancora mature per essere oggetto di procedimento amministrativo». «Non appena l'assetto statutario lo consentirà, - ha spiegato D'Alfonso - anche i consigli regionali dovranno spostarsi per conoscere da vicino il territorio».

Per L'Aquila, il neo governatore prevede delle condizioni procedurali facilitate. Prima certezza messa in cantiere: la digitalizzazione. Saranno allestite web cam in giunta e in presidenza. Tutte le riunioni saranno in streaming. Prevista anche l'anagrafe patrimoniale degli eletti. «Almeno per quanto riguarda i consiglieri di maggioranza - ha spiegato - verrà istituita un'anagrafe pubblica patrimoniale degli eletti per rafforzare il rapporto di fiducia con gli elettori». «Conosco 90mila abruzzesi con i quali ho rapporti di cordialità - ha continuato - voglio che tutti gli amministratori mi indichino i loro rapporti con la società abruzzese. Saremo rigorosi con noi stessi, ma allo stesso modo lo saremo nei confronti dell'ente e delle società partecipate». «I cittadini - ha concluso - devono sentire la Regione come una vicina di casa».

Parole di stima nei confronti dell'opposizione. «Un'opposizione meritevole, di un presidente emerito - ha spiegato - Avvieremo un concorso di collaborazione rigorosa e battagliera».

«RISTABILIRE IL DIRITTO AL FUTURO» - Le origini di Luciano D'Alfonso vengono dal basso. Il mio retroterra - ha detto - è umile. I miei nonni erano emigrati e lavoravano a Marcinelle , dove hanno perso entrambi la vita. Mi sono laureato in Giurisprudenza, a Teramo, con una tesi di laurea sugli effetti dei vari piani sviluppo sulla Regione Abruzzo». «Uno dei miei motti sarà quello di ristabilire il diritto all'ambizione e al futuro. Sarò implacabile sulla richiesta di lavoro. Il decisore pubblico ha un privilegio: solo chi si applica veramente vede l'esito del proprio lavoro».

Luciano D'Alfonso, all'inizio del suo cammino 'regionale' ha poi lanciato un appello agli abruzzesi. «Vi chiedo di aiutarmi - ha detto - perchè noi faremo in modo che questa regione sappia assicurare diritti e futuro. Oggi è una cerimonia di apertura, ma io vorrei fare già una riunione con tutti i dipendenti aquilani e pescaresi. Raffaele Colapietra, inoltre, sarà una delle persone che sentirò continuamente, così come Edoardo Tiboni, Francesco Sanvitale, Luca Di Meo e tutti coloro che hanno a cuore il benessere di questa Regione».

{{*ExtraImg_205558_ArtImgCenter_500x318_}}Nell'ufficio del presidente della Regione Abruzzo, ora divenuto di D'Alfonso, si continuano i festeggiamenti per il nuovo insediamento. Tutti i consiglieri di maggioranza si sono riuniti nella sua stanza per scambiare, forse, le ultime parole di congratulazioni.

Un commento anche sull'ombra dei ricorsi. «Ricorsi? Mai visto un'elezione non accompagnata dai ricorsi, ma in tal senso sono tranquillo», ha detto il neo presidente della Regione Abruzzo, che, rispondendo ai giornalisti, ha in pratica ufficializzato la nomina, come assessore esterno, dell'ex parlamentare del Pd e sottosegretario, Giovanni Lolli, aquilano, che potrebbe essere vicepresidente.

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IL SALUTO DI GIANNI CHIODI - «Ho trovato una situazione molto difficile per via del debito e del deficit. L'Abruzzo era come un tossicodipendente cui abbiamo dato la cura. Una situazione causata dall'azione di gruppi di potere che con noi sono andati in astinenza», ha detto il presidente uscente Gianni Chiodi, ora consigliere regionale di Forza Italia, nel corso del breve discorso del passaggio di consegne con il neo governatore, Luciano D'Alfonso. «La situazione - ha aggiunto Chiodi - è migliorabile, ma anche peggiorabile». Quindi, il «benvenuto al presidente D'Alfonso al quale dico - ha sottolineato Chiodi - che le speranze devono essere alimentate e tutti dobbiamo fare quanto più è possibile per migliorare la vita dei cittadini». Infine, Chiodi ha espresso «l'onore e il grande privilegio» di aver guidato la Regione Abruzzo per cinque anni e mezzo. «Ora - ha concluso - sarò l'opposizione e la farò in maniera competente e propositiva perché conosco le cose». D'Alfonso, dal canto suo, ha risposto: «Mi aspetto molto da un concorso di collaborazione che viene da un presidente emerito».