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Numero chiuso, «L’Aquila non deve sfruttare gli studenti»

«Questa non deve più essere la città degli studenti da sfruttare per i pub e per gli affitti. Il Senato accademico va avanti senza quel Consiglio di amministrazione che non si fa vedere sul tema più importante dell'Ateneo, quello dell'offerta formativa. Spero si recuperi il senso di responsabilità».

Così il rettore dell'Università dell'Aquila, Paola Inverardi, in un incontro con la stampa dopo che ieri, nonostante sia saltato il Cda per mancanza del numero legale, il Senato accademico ha approvato l'offerta formativa per l'anno accademico 2014-2015 che prevede, tra le altre cose, l'accesso programmato degli studenti per quattro corsi di laurea: Biologia, Biotecnologia, Psicologia e Scienze Motorie.

Nella nuova sede del rettorato in via Di Vincenzo, il rettore ha snocciolato dati e numeri sull'Università, a supporto della decisione del Senato «che rientra all'interno delle regole del Miur».

«Il nostro Ateneo - le parole della Inverardi - ha poche risorse su cui contare. Abbiamo cercato di capire come mantenere questo 'spettro' formativo all'interno delle regole del Ministero e come coniugare le difficoltà con un modello di sviluppo che preveda buoni corsi di studio e buoni servizi».

Dall'analisi dello studio dell'Università, proiettato sugli schermi stamattina, «possiamo notare come siano peggiorati alcuni indicatori rispetto alla media nazionale, come quello sul numero degli abbandoni degli studi. Per questo - ha aggiunto - va immaginato uno sviluppo diverso dell'Ateneo, considerando che sono stati toccati quattro corsi su 66».