
«Perché Forza Italia presenta in lista nomi noti?
Semplice, perché si tratta delle stesse persone che in questi anni si sono impegnate per far uscire questa regione dal tunnel. Una scelta naturale in linea con l’impegno profuso in questi anni». Così il candidato della coalizione di centro destra alla presidenza della Regione, Gianni Chiodi, ha presentato questa mattina a Pescara i candidati alle elezioni regionali delle quattro circoscrizioni provinciali.
«Sono la corazzata di Forza Italia – ha sottolineato Chiodi – e con il loro contributo determineremo il successo elettorale». Chiodi ha poi aggiunto, in polemica con i suoi antagonisti politici, che non ama gli slogan ad effetto ma privi di contenuto. «Non voglio un Abruzzo facile – ha detto – ma voglio una regione competitiva. Per questo motivo ci siamo adoperati in ogni modo per riuscire a ridurre le tasse e lasciarci dietro le spalle il rischio dei default, in cui ci avevano trascinati i debiti sulla sanità contratti prima del nostro insediamento. Non vogliamo una regione veloce, come ripetono alcuni. Vogliamo una regione moderna. I nostri sono fatti, non promesse.
Il Gran Sasso Institute, l’aver conquistato il 4° posto nella classifica delle regioni italiane per investimenti, l’8° per la green economy testimoniano che le cose che diciamo non sono parole al vento, ma impegni e realtà concrete. Vogliamo che l’Abruzzo continui ad essere una regione coraggiosa, capace di dire di no ai poteri forti, alle baronie, ai gruppi di potere. Dall’altra parte, ci troviamo di fronte agli artefici del disastro economico di questa regione, le cui critiche alla nostra amministrazione investono aspetti marginali e sono spesso destituite di fondamento.
Vogliamo essere liberi di fare le scelte a vantaggio dei cittadini, non di qualche ristretta lobby».
Chiodi ha poi riservato un affondo al presidente Renzi «il cui coraggio fino ad ora è stato solo quello delle slide, perchè il coraggio dei fatti ancora non l’ho visto!».
E infine la stoccata a Luciano D’Alfonso:
«D’Alfonso sa che perderà e, siccome lo sa, cerca di ostentare sicurezza e di attirare tutti coloro che in qualche modo scelgono non in funzione di ideologie ma di presunte posizioni di potere. Lui conosce i sondaggi e anche noi. Noi siamo tranquilli e sereni. Lui si agita, ostenta, fa professione di vanità, ma è nel personaggio».
Con Chiodi erano presenti il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia e il candidato alle europee Johnny d’Andrea.