«Questi non sono tifosi ma delinquenti»

4 maggio 2014 | 16:14
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«Questi non sono tifosi ma delinquenti»

«Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, non so cosa è successo ma qualsiasi cosa sia successo è una cosa spiacevole».

Così ai microfoni della Rai il commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha commentato i gravi incidenti accaduti prima della finale di Coppa Italia fuori dallo stadio Olimpico.

«Sto andando all’Olimpico per premiare Fiorentina-Napoli. Scontri con feriti gravi. Questi non sono tifosi ma solo delinquenti!».

Lo ha scritto su Twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso, sugli incidenti che si sono verificati a Roma prima dell’inizio della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli in programma questa sera allo stadio Olimpico.

LA VICENZA CHE SCUOTE IL WEB:

Gli uomini della questura hanno trattato con un capo ultrà, Genny ‘a Carogna, che inneggiava a Antonino Speziale, ultras condannato per la morte del poliziotto Filippo Raciti. Si tratta di Gennaro De Tommaso, figlio di Ciro, affiliato al clan Misso.

Il capitano del Napoli Marek Hamsik e le autorità hanno quasi dovuto concordare l’avvio della gara con il capo ultras partenopeo: per evitare di creare ulteriori problemi di ordine pubblico, sono stati costretti a un conciliabolo con il figlio di Ciro De Tommaso, camorrista affiliato al clan Misso, è già destinatario di Daspo e ha alle spalle vari precedenti giudiziari (fu arrestato per droga). Trattativa in diretta tv, con tanto di maglia nera del capo ultras: “Speziale libero”, in riferimento ad Antonino Speziale, tifoso catanese condannato per la morte del poliziotto Filippo Raciti, ucciso dopo il derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007.