Marsica

Michele Emiliano ad Avezzano

di Roberta Galeotti

Il Sindaco di Bari, Michele Emiliano in visita ieri pomeriggio ad Avezzano per lanciare il candidato Pd marsicano Peppe Di Pangrazio alle prossime regionali, si è recato per un saluto istituzionale al Comune.

Probabilmente la presenza di Emiliano ad Avezzano era stata organizzata in previsione del suo impegno a guidare la lista Pd alle europee, poi un paio di giorni fa il cambio di programma e la scelta di far guidare la circoscrizione Sud da Pina Picerno. Il sindaco di Bari fortemente legato ai due fratelli Di Pangrazio non ha tradito il suo impegno.

{{*ExtraImg_196185_ArtImgRight_300x223_I sindaci di Bari e Francavilla nell'ufficio del sindaco di Avezzano}}

«Mi avevano chiesto di rappresentare il buon governo delle città del Sud, poi abbiamo scelto di spostare l'attenzione della campagna elettorale sulla questione della parità di genere, quindi la mia candidatura non era più necessaria».

Tutto il consiglio comunale e la giunta di Avezzano hanno accolto nella sala consiliare il sindaco pugliese.

Grande affinità di contenuti tra i due sindaci, Di Pangrazio ed Emiliano, che condividono una nuova politica d'amore per le città che rappresentano e che «parlano la stessa lingua», come dice Emiliano.

«Si deve ripartire dai comuni e dalle comunità - il messaggio chiaro del sindaco Gianni Di Pangrazio rivolgendosi all'ospite -. Hai una responsabilità importante ora nell'Anci guidata dal nuovo presidente Fassino che ha saputo rivitalizzare l'azione dell'associazione dei comuni - ha detto il sindaco di Avezzano all'ospite pugliese -. Il tuo ruolo di Vice Presidente ha assicurato una sferzata nuova.

Anche il nuovo corso del governo, in cui ricopri un ruolo importante, deve essere completato da una funzione di maggiore rilevanza dei sindaci.
Un ruolo più chiaro dei primi cittadini.

{{*ExtraImg_196186_ArtImgRight_300x401_}}

Il capo del governo è un sindaco che sa e conosce l'importanza di questa figura.

Noi siamo il punto di riferimento per i cittadini per qualunque tipo di problema: lavoro, ordine pubblico, problemi sociali».

«Auspico - ha concluso il sindaco Di Pangrazio - che il nuovo governo e la nuova politica, che tu rappresenti, ci diano la possibilità di avere un ruolo più chiaro, con funzioni più precise e determinate».

In perfetta sintonia con le parole di Di Pangrazio, il sindaco di Bari Michele Emiliano che ha ripreso il suo intervento dal valore della figura del sindaco che «viene normalmente immaginato come un uomo potente, invece questo ruolo rappresenta un impegno enorme con tante ore sottratte alla famiglia, nel caso del sindaco di Avezzano, anche l'indennità (il sindaco di Avezzano ha rinunciato all'indennizzo di funzione, ndr).

Tante volte ho detto le stesse cose di cui ha parlato Gianni, sembra che siamo rimasti solo noi!»

«Quando succede qualcosa l'imputato è sempre il sindaco» ha aggiunto Emiliano.

«Io, da magistrato, ho fatto lo sceriffo per venti anni - ha spiegato -, quando avevo il compito di cercare i cattivi nessuno parlava, ora vengono tutti da me.

Fare il sindaco significa entrare in sintonia con un mondo molto complicato. Scriviamo ordinanze ma non possiamo eseguirle. Non disponiamo della polizia municipale, se non per la festa di paese. Non possiamo parlare apertamente con il Questore, altrimenti potremmo infrangere il segreto istruttorio.

Abbiamo rapporti difficili anche con la regione - ha aggiunto Emiliano - che troppo spesso agisce in concorrenza di immagine con i comuni, quando funziona. I comitati Via e Vas, poi, bloccano i lavori degli imprenditori con il rischio di scadenza dei mutui bancari e rallentando l'economia.

Le procedure servono per procedere non per bloccare le opere - aggiunge scherzando -.

La burocrazia delle strutture pubbliche guarda il sindaco con la consapevolezza che il sindaco passa il dirigente pubblico no!

Il comune si ferma se il sindaco non riesce a trovare un dialogo con i propri dirigenti e con i dipendenti. Ogni sportellista del comune porta la faccia del sindaco e tutti devono difendere il lavoro dell'amministrazione con dedizione e forza.

Quando un sindaco scende in campo si gioca il proprio nome e quello di suo padre. Il sindaco mette in gioco tutto quello che la famiglia ha fatto di buono negli anni. In città sanno tutto di te, anche se andavi bene in matematica a scuola -scherza Emiliano -.

In Abruzzo la tradizione e l'innovazione convivono in un concetto solo.

Il sud rappresenta una parte integrante dell'identità italiana, senza il quale non esisterebbe nella sua interezza.

Abbiamo molte responsabilità ma sono pronto a combattere per cambiare le cose sbagliate e riunire il mezzogiorno che si aspetta di dare un contributo alla ripartenza italiana e non più solo di ricevere aiuto.