Autismo: linee guida nazionali, coordinate d’Abruzzo

«Con l'adozione delle linee guida nazionali da parte della Regione Abruzzo, si apre per l'autismo una fase nuova».

Così il direttore del Centro di riferimento regionale, Marco Valenti, psichiatra e docente di Epidemiologia clinica dell'Università dell'Aquila, annuncia l'avvio di un nuovo modello organizzativo, a partire dalla realtà territoriale aquilana.

L'intervento cade pochi giorni dopo la Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo.

«Il Centro regionale aquilano, che già esegue annualmente oltre 500 accessi in [i]day hospital[/i] e più di 2.000 prestazioni ambulatoriali di provenienza da tutta la regione - spiega ancora il professore - si avvia a costituire il perno di una rete assistenziale diffusa, con un modello di presa in carico delle persone con autismo dalla diagnosi in età precoce fino all'inserimento sociale nella vita adulta».

Per Valenti, «il modello organizzativo ottimale prevede la costituzione di una rete di centri semiresidenziali per il trattamento intensivo dei bambini e degli adolescenti, e un sistema di strutture diurne e residenziali per giovani adulti, con programmi individualizzati miranti al conseguimento e alla fruizione del massimo livello possibile di autonomia. È tempo che tutte le diverse iniziative, spesso frammentarie e insufficienti, che disperdono risorse e non conseguono risultati - prosegue - trovino sintesi in un unico programma».

In particolare nella Asl provinciale Avezzano-Sulmona-L'Aquila, la struttura pubblica già ora eroga e finanzia non solo servizi diagnostici, ma programmi di intervento riabilitativo sia in strutture territoriali che a livello domiciliare: in tal senso, particolare rilevanza assumerà lo sviluppo di nuove linee di ricerca avanzata, che consentiranno al Crra di diventare un riferimento anche a livello europeo.

Le diverse linee di intervento, che vedono la partecipazione di importanti gruppi di ricerca sia dell'Ateneo aquilano che di università estere, riguardano tra l'altro lo sviluppo di software interattivi per lo sviluppo della cognizione sociale, l'implementazione di protocolli di farmacoterapia per il controllo dei comportamenti problematici e dei disturbi organici correlati all'autismo, la valutazione epidemiologico-clinica dell'efficacia degli interventi riabilitativi.