Marsica

Presutti: «Ma quale L’Aquila-Amatrice, si pensi ai fiumi»

Settanta milioni per la depurazione nell'intero Abruzzo, centocinque per realizzare dieci chilometri di strada, «mentre», attacca il presidente delle commissione ambiente del Comune, Crescenzo Presutti, «la giunta Chiodi chiede all'Unione Europea la proroga per abbattere l'inquinamento dei fiumi e riportare la qualità delle acque a livelli buoni. Gli investimenti vanno bene, ma la priorità è soltanto una: la tutela delle acque e dell'ambiente in cui viviamo. Basta con opere che consumano suolo e distraggono risorse utili alle bonifiche».

A scatenare l'ira di Presutti, l'annuncio in pompa magna, in largo anticipo, della realizzazione della superstrada L'Aquila-Amatrice: una grande opera da 105 milioni che, secondo Chiodi, determinerà una ricaduta sul territorio di ingenti risorse capaci di migliorare il sistema infrastrutturale e dare lavoro a imprese e lavoratori, mentre per gli impianti di depurazione, in tutta la Regione, sono stati stanziati appena 70 milioni, da suddividere tra i vari Ato.

«L'ambito territoriale marsicano, un'area dove l'inquinamento delle acque ha raggiunto livelli inaccettabili, anche per la mancata attivazione di alcuni depuratori finiti da anni ma mai attivati dagli enti gestori - tuona Presutti - ne riceverà soltanto 7. Avezzano a causa delle pessime gestioni del passato è stato costretto a vietare l'irrigazione, mentre la Regione sollecitata dal sindaco a dirimere la lite sulla gestione del nuovo depuratore di Avezzano tra Ato e Consorzio industriale per consentire l'avvio dell'impianto, pronto il 22 marzo, ha fatto l'esatto contrario deliberando, in barba alla legge nazionale, l'affidamento della gestione all'Arap. Sembra quasi che ci sia una regia per danneggiare i cittadini e l'economia della Marsica, che trae linfa vitale dal settore agricolo del Fucino».

L'amministrazione comunale confida nella sensibilità del Prefetto di L'Aquila, al quale il Comune ha inviato un corposo dossier che ripercorre le tappe della vicenda auspicando la convocazione di un incontro ad hoc, affinché questa «assurda situazione di caos» trovi «la naturale soluzione: la corretta applicazione delle leggi dello Stato».

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