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Macroregione Adriatico Ionica: la difesa degli 8

Si è svolta lunedì 10 marzo a Bruxelles, presso il Comitato Economico e Sociale Europeo, una riunione sulla Macroregione Adriatico Ionica, presenti sindacalisti delle regioni italiane interessate insieme con i sindacati di Croazia, Serbia, Albania, Montenegro, Grecia.

Si è deciso di preparare un documento del sindacato europeo (La Confederazione Europea dei Sindacati) e dei sindacati nazionali degli 8 Paesi da indirizzare alla Commissione e agli 8 Governi. Si chiederà il riconoscimento di uno spazio istituzionale di confronto per le organizzazioni economico-sociali e l’arricchimento dei 4 pilastri previsti per la strategia della Macroregione (mare, infrastrutture, ambiente, turismo) con temi sociali.

Nell’intervento della Uil Abruzzo, si è insistito sulla necessità di cogliere l’occasione della Macroregione per cominciare a porre rimedio al buco infrastrutturale del medio-Adriatico. «È interesse non solo di Abruzzo, Marche e Molise, ma di tutta l’area. Infatti, ottenere che il corridoio Baltico-Adriatico non si fermi a Ravenna ma prosegua per tutta la longitudine della Macroregione è un obiettivo di interesse comune».

L’impostazione originaria prevedeva il punto di arrivo meridionale a Trieste: «un’inaccettabile revival asburgico! - si legge in una nota - Ora va completata la correzione facendone un vero corridoio Nord-Sud. Così come è importante che gli spezzoni di reti Est-Ovest non restino monchi, come oggi accade per il corridoio che finisce a Ploče, Croazia, senza connessioni che lo prolunghino in direzione occidentale, verso il Tirreno. L’Abruzzo era stato indicato nella programmazione 2007-2013 come il naturale ponte-di-terra tra i Balcani e l’Europa Sud-Occidentale: si tratta di rilanciare questa impostazione nella programmazione 2014-2020, tanto più che non ci sono altre candidature all’aggancio con Ploče».

«La Giunta Regionale dell’Abruzzo ha mancato di raccogliere la nostra richiesta di esplicitare questo riconoscimento di ruolo nel proprio documento “Obiettivi e linee guida per la programmazione unitaria dei fondi comunitari 2014-2020”. Insistiamo affinché cessi questa miope sottovalutazione: o l’Abruzzo si colloca rispetto alle grandi reti europee, o sarà fuori dagli investimenti di cui abbiamo bisogno per avere una strategia di recupero della nostra marginalizzazione geografica. Tanto più che altre trasversali stanno prendendo forma (Bari-Napoli; Fano-Grosseto): dobbiamo affiancarvi la Ploče-Abruzzo-Roma/Civitavecchia-Tirreno, valorizzando e migliorando l’infrastruttura autostradale esistente».

«A margine della riunione - concludono - abbiamo inoltre concordato una data, il 28 marzo, a Roma, per un incontro sui problemi della macroregione Adriatico ionica tra gli esponenti sindacali confederali presso il Comitato Economico e Sociale Europeo e le parti sociali abruzzesi che si stanno impegnando su questi temi: Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti».