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Porta Barete: L’Aquila, porta pazienza!

di Antonella Calcagni

Costerà circa 5 milioni e mezzo di euro, se mai sarà realizzato, il progetto di riqualificazione di Porta Barete secondo una stima di massima effettuata dal settore Opere Pubbliche.

«Abbiamo valutato un primo lotto che prevede l’azzeramento di Via Roma – ha spiegato l’assessore Alfredo Moroni - del costo di circa 2 milioni di euro. Il secondo lotto invece, che arriverebbe fino alla chiesa di San Paolo potrebbe richiedere un costo di circa 3 milioni e mezzo».

Ancora: eliminare le opere effettuate fino a oggi relative alla realizzazione del muro di contenimento di Via Roma costerebbe 200 mila euro. Vi è da considerare che i lastroni potrebbero, peraltro essere utilizzati anche in un altro punto del cantiere. Al vaglio del comune ci sarebbe anche una ipotesi, avanzata dal consigliere comunale e urbanista, Pierluigi Properzi che sarebbe una sorta di compromesso fra l’assetto attuale e il progetto dell’azzeramento, che prevede la realizzazione di un ponte, che si ergerebbe sulla parte riqualificata di Porta Barete riportandola a vista; però, ammette Moroni, «l’opera sarebbe ancora più costosa della precedente».

Il primo problema è dunque dove prendere i soldi per la riqualificazione visto che pescare semplicemente dal fondo dei Beni culturali per la riqualificazione delle mura antiche non basta.

E qui entrerebbe in gioco la politica. Anche Porta Barete, insieme ad altri progetti dal taglio squisitamente culturale sarebbero inseriti nel piano più ampio “L’Aquila Viva” lanciato in occasione della sua visita nel capoluogo, dal ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.

«Era già in programma un incontro fra il sindaco Massimo Cialente – riferisce Moroni – e il ministro teso ad avere più fondi dal ministero per i Beni culturali da indirizzare alla riqualificazione, non solo della zona di Porta Barete, ma anche di altre parti antiche della città. Purtroppo, in seguito al malore avuto dal ministro vedremo quando sarà possibile riprendere il discorso».

L’Aquila viva dunque sarà il nuovo brand della ricostruzione aquilana, con il marchio dei Beni Culturali.

C’è molta attesa per la nomina di un testimonial di grande spessore che diventerà il coordinatore della strategia di rilancio del capoluogo.

Intanto su porta Barete il primo passo è stato fatto con l’approvazione dell’ordine del giorno in consiglio comunale che prevede la riqualificazione dell’area nel pieno rispetto dei residenti del civico 207 e delle altre due palazzine che si trovano sulla parte iniziale di via Roma. I residenti del 207 hanno giudicato fumose le determinazioni del consiglio in attesa di capire quale sarà la soluzione tecnica prospettata per il proprio immobile il cui perimetro coincide con quello dello scavo archeologico che ha restituito l’antiporta, un acciottolato del duecento e il leone di Amiternum.