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I condomini di Via Roma in cerca di soluzioni

Scavi archeologici. Porta Barete. Comune. Questi gli attori che hanno fra le mani il destino di Via Roma. Alla luce di quanto accaduto durante il Consiglio comunale di ieri e del colloquio avuto con il sindaco dell'Aquila nella stessa giornata, i residenti del condominio di via Roma 207, oltre a confermare quanto già esposto nella diffida inviata dall'avvocato Corti, alla luce del possibile incontro tecnico prospettato dal sindaco, a cui non intendono sottrarsi, ribadiscono che potranno essere certamente valutate proposte relative alla migliore sistemazione dell'area in discussione, nel rispetto dei tempi certi del rientro a casa sanciti dalle ordinanze post-sisma per il condominio in ricostruzione.

«Eventuali altre proposte - così si esprimono in una nota i residenti del Condominio di Via Roma - che non giungeranno sulla base di progetti operativi concreti ed immediatamente esecutivi, bensì sulla base di ipotesi fumose quali quelle prospettate nell'incontro di ieri, non saranno prese in considerazione. Sono già passati otto mesi da quando è iniziata l'azione persecutoria nei nostri confronti e nessuna proposta immediatamente esecutiva è finora pervenuta, né l'incontro di ieri ha aggiunto novità compatibili con certezze immediate in termini di progetti, tempi e costi. Ulteriori mesi di ritardo e di incertezza sarebbero inaccettabili per chi vive giorno per giorno in attesa che l'amministratore locale di turno dia alla stampa la sua versione sul recupero archeologico ed il futuro del condominio, alimentando aspettative che non hanno concretezza».

«Eventuali ipotesi di spostamenti, che in ogni caso il condominio rifiuta, intendendo rientrare nelle proprie abitazioni su via Roma (così come stanno rientrando nei propri locali i proprietari dell'edificio ex pizzeria f.lli Di Tommaso sulla stessa via Roma, 10 metri di fronte al condominio), non sono comunque compatibili né con la certezza né con i tempi del rientro a casa. Le eventuali condizioni di vincolo che il sindaco ed i signori Consiglieri, non comprendiamo sulla base di quali competenze, stanno pretendendo a gran voce dalla Soprintendenza e dalla Direzione Regionale del Mibact, tentando di esercitare pressioni esclusivamente in danno del nostro edificio e non di altri, dovranno, a nostro parere ed ai sensi di legge, garantire, da subito, un'assoluta parità di trattamento con chi sulle mura ha già ricostruito e sta ricostruendo, con o senza indagini archeologiche».

Chiedere a dirigenti di altre amministrazioni pubbliche, definiti peraltro pubblicamente, da Sindaco e Consiglieri, "ben pagati", per ottenere un vincolo a danno di un singolo condominio, non è neppure eticamente, oltre che legalmente, accettabile. Vogliamo ricordare che la campagna persecutoria e l'azione di lobbying in atto nei confronti del condominio è iniziata a luglio, ed stata rivolta esclusivamente nei nostri confronti, quando anche un altro edificio nella stessa area si trovava nella stessa condizione ed è stato fatto ricostruire tranquillamente (e siamo felici per loro), solo per fare uno dei tanti documentati esempi. Con un contributo già assegnato e tempi certi per il rientro, riteniamo di aver già pagato abbastanza in termini di ritardi, disagi e persecuzione. Ci riserviamo di tutelare nelle sedi opportune ogni azione volta a procurare ulteriore danno».