
«Nonostante la proroga per tutto il mese di marzo decisa dal governo sugli appalti di pulizia e vigilanza nelle scuole, proroga che prevede l’acquisto di servizi pari a quello dei mesi precedenti, l’azienda che ha preso l’appalto nella provincia dell’Aquila non ha riconfermato le assunzioni a parità di condizioni e ha proposto contratti individuali che vanno da 6 ore settimanali (un’ora al giorno) a 12 ore settimanali, una prestazione lavorativa che deve svilupparsi nell’ambito dei plessi scolastici della provincia dell’Aquila con spese di spostamento anche a carico della lavoratrice». Così si esprime in una nota la federazione FilCams L’Aquila riguardo le ultime notizie diffuse sulla situazione degli ex Lsu.
«Le sei ore settimanali – scrive in una nota – corrispondono a circa 160 euro al mese, ricordando una nota espressione ‘è più la spesa che l’impresa’. Gli incontri in sede istituzionale, presso la Direzione Regionale del lavoro, non hanno prodotto alcun accordo, l’azienda ha continuato ad offrire alle lavoratrici contratti inaccettabili, che non permetterebbero nemmeno la sussistenza, e la loro firma escluderebbe i lavoratori e le lavoratrici dagli ammortizzatori sociali.
Nel frattempo abbiamo diffidato l’azienda per fare in modo che siano rispettate le norme contrattuali, abbiamo anche richiesto di mettere a conoscenza anticipatamente i lavoratori e le lavoratrici dei contenuti del contratto da firmare, stiamo anche vigilando su ciò che accade nelle scuole, nelle quali con la drastica riduzione del servizio operata (da 36 ore settimanali a lavoratrice a 6 ore settimanali), rischiano di non poter essere garantiti i servizi minimi di pulizia igiene e vigilanza. Non escludiamo a tal proposito di chiedere le dovute verifiche agli enti preposti».
«Nel frattempo – conclude – siamo in attesa degli sviluppi del tavolo nazionale con i diversi ministeri, dato che questa vertenza riguarda 24.000 lavoratori e lavoratrici, di cui 840 in Abruzzo e 200 nella provincia dell’Aquila».